E’ ferma al 7%, in Italia, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (valore uguale a un anno fa) e restano due le regioni che superano la soglia di allerta del 15%: Umbria (19%) e Calabria (16%). A livello nazione è stabile, in 24 ore, anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2% a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa. Lo rileva l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai dati del 5 settembre.
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Ricoveri ordinari
La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) nelle ultime 24 ore, cala in 3 regioni: Pa Trento (12%), Sicilia (10%), Toscana (4%). Cresce, invece, in Basilicata (11%) e Friuli Venezia Giulia (11%). Mentre è stabile in 16 regioni: Abruzzo (al 9%), Calabria (16%), Campania (7%), Emilia Romagna (9%), Lazio (8%), Liguria (11%), Lombardia (5%), Marche (8%), Molise (6%), Pa Bolzano (4%), Piemonte (4%), Puglia (7%), Sardegna (5%), Umbria (19%), Valle d’Aosta (4%) e Veneto (6%).
Terapia intensiva
Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente il valore cresce in Molise (5%) e Pa Trento (2%) mentre cala in 3 regioni: Abruzzo (al 3%), Campania (1%) e Liguria (0%). In Basilicata (1%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile. Mentre è stabile in 14 regioni: Calabria (3%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (4%), Lombardia (1%), Marche (1%), Pa Bolzano (1%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (3%), Toscana (1%), Umbria (1%) e Veneto (2%). Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.