Lun. Lug 29th, 2024

Pubblichiamo, qui di seguito, quanto ricevuto dal dr. cav. Lorenzo FESTICINI, fondatore e presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro:

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“Cari concittadini di Reggio Calabria,

In occasione della festa della Madonna della Consolazione, desidero rivolgervi una lettera aperta come cattolico con fede e speranza.
È tempo di alzarci e di uscire da questo livello di pochezza, soprattutto politica, in cui la nostra amata città è caduta negli anni.

La festa della Madonna della Consolazione ci offre un momento di riflessione e di rinnovamento della nostra fede.
Come credenti, sappiamo che la preghiera e la spiritualità possono darci la forza di affrontare le difficoltà e di costruire un futuro migliore.
Ma la nostra fede non può rimanere confinata alle mura delle Chiese; dobbiamo portarla nella nostra vita quotidiana, compresa la sfera politica e sociale.

Cara Reggio Calabria, siamo una città ricca di storia, cultura e tradizioni millenarie, ma dobbiamo ammettere che siamo caduti in un’era di pochezza sociale e politica, in cui gli interessi personali e le lotte di potere hanno preso il sopravvento sul bene comune.
Questo non è il destino che vogliamo per la nostra città e per le generazioni future.
La politica – secondo la celebre espressione di Paolo VI – è una delle forme più alte e più nobili della carità cristiana.
Tutti noi ci sentiamo parte, a causa della nostra storia personale e comunitaria, di quel Movimento Cattolico, che è stato protagonista – della ricostruzione, purtroppo incompiuta, della nostra città, del raggiungimento di un tenore di vita che, pur con tutti i limiti che conosciamo, è invidiabile, se messo a confronto con quello di tanti altre realtà che ci circondano.
Soffriamo ma non da oggi di uno sfinimento culturale a tutti i livelli.
La dottrina sociale e morale della Chiesa, chiama tutti i cristiani, oggi, sia pure militanti in formazioni partitiche diverse, ad essere uniti non tanto per difendere una posizione confessionale, ma per portare all’intera società Reggina la specificità e la fecondità del pensiero e dell’azione dei cattolici.
La loro irrilevanza o consunzione, la loro scomparsa, come peso determinante nella mappa delle proposte culturali contemporanee, sono un impoverimento per l’intera società italiana.

Mi viene in mente la citazione è di S. Ilario, vescovo di Poitiers, che nell’anno 360, dopo il periodo delle persecuzioni da Nerone a Diocleziano, scriveva: “Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, “ma dobbiamo combattere contro un persecutore ancor più insidioso, un nemico che lusinga (…); non ci flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni, ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci ed onorandoci a palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima col denaro; (…) costruisce le chiese, per distruggere la fede” (da “Contra Constantium, n.5).

Di fronte a questa debolezza e fragilità della cultura odierna, noi cristiani – che apparteniamo, non per i nostri meriti, ma per pura grazia di Dio, ad una storia di fede che si radica in un progetto di Dio che toglie all’intera storia umana ogni sbocco, siamo chiamati ad un soprassalto di coraggio, ossia a vivere e ad offrire la nostra specifica testimonianza di amore, di perdono, di comprensione, di speranza.
E siamo anche chiamati a dare il nostro originale contributo allo svolgimento della vita civile, senza annullare o edulcorare i nostri convincimenti.
Offrire questo contributo è oltretutto un diritto e un dovere che appartiene ad ogni autentica democrazia, che può vivere e crescere solo se rifiuta ogni tipo di monopolio ideologico e culturale, nel rispetto e nella valorizzazione delle varie identità, anzi di tutte le autentiche identità presenti nella nostra storia e nella nostra società.
Ammirando il volto della nostra Madonna della Consolazione ho riflettuto che In questa fase storica, il problema principale per tutti coloro che si dichiarano fedeli all’ispirazione cristiana è quello della propria identità, da custodire e da rinnovare.
E allora non possiamo non ripercorrere la nostra storia e non rivisitare le nostre radici.
E se osserviamo, sia pure in modo sommario, il cammino dei nostri antenati, devoti e fedeli cattolici, cogliamo subito, sia pure in un quadro segnato da molte anime e da molte peculiarità, alcuni elementi basilari, che possiamo considerare lo zoccolo duro di questa comune identità Reggina.
Il fulcro di questa identità è il ruolo centrale e primario della società civile; la funzione susseguente e quindi sussidiaria dello Stato; il valore e i diritti della persona umana, radice e fine di ogni processo sociale; il ruolo insostituibile delle libere formazioni sociali, famiglia in testa, la scuola, la sanità , i volontari e la Chiesa.

“La politica deriva dalla natura sociale della persona umana. La parola stessa – “polis”, città, – ci dice che la politica ha a che fare con il governo della “cosa pubblica”.
Nessuno è solo su questa terra.
L’uomo nasce, cresce e si sviluppa grazie agli altri.
La politica, allora, è quell’insieme di attività e di impegni che si rivela necessario per organizzare la vita sociale e per orientarla al bene comune, ossia al bene di tutti e di ciascuno.
Le responsabilità vanno esercitate da parte di tutti, nei livelli e nei ruoli che ciascuno riveste nella vita: in famiglia, nel lavoro e nella professione, nella scuola e nella sanità, nel sindacato e nell’impresa… E’ anche ovvio, a questo punto, che la Chiesa – intesa non riduttivamente come gerarchia, ma come comunità di cristiani, che sono anche e indivisibilmente cittadini di questo mondo– non può disinteressarsi della politica, così come non può disinteressarsi di nessun campo e di nessuna dimensione dell’esistenza umana.
Il cristiano ha in dono da Dio una certa visione della persona umana, della sua dignità, della sua stessa socialità, visione che non può tenere chiusa nell’intimità della fede e della coscienza. Non dimentichiamo quel che diceva Paolo VI: la politica è una delle forme più alte di carità, ossia di testimonianza cristiana e di gratuità, una delle scelte più coraggiose – a fronte di una cultura oggi viziata dal soggettivismo narcisistico e dall’intimismo borghese – a servizio del bene comune e della persona umana

Come cattolici, siamo chiamati a essere testimoni viventi della fede, a mettere in pratica i valori evangelici e a lavorare per il bene di tutti. Dobbiamo esigere dai nostri leader politici che agiscano con integrità, onestà e dedizione verso il servizio pubblico.
La politica a buon mercato non può essere accettata come la norma, ma dobbiamo lottare per un cambiamento reale e duraturo.

Invito tutti i cittadini di Reggio Calabria a prendere parte attiva nella vita politica della nostra città, invito tutti ad un impegno condiviso per contestare e correggere la sfiducia che è presente in tanti di noi, di informarsi, e a partecipare alle elezioni sostenendo candidati che incarnino i valori di giustizia, solidarietà e trasparenza.
È attraverso la nostra partecipazione che possiamo influenzare il sistema politico e costruire una società più giusta ed equa.

Ma il cambiamento non può limitarsi solo alla politica; deve partire anche da noi.
Dobbiamo vivere la nostra fede nel quotidiano, praticando la carità, l’accoglienza e la condivisione.
Sosteniamo le organizzazioni e le iniziative che promuovono l’inclusione sociale, l’educazione, la cultura e lo sviluppo umano.

Reggio Calabria, questa è la nostra città, il luogo in cui abbiamo radici profonde e in cui le nostre storie si intrecciano.
Non dobbiamo permettere che la pochezza politica e sociale ci definisca.
Siamo chiamati a essere portatori di speranza, a lavorare insieme per rigenerare la nostra città e a ripristinare la sua bellezza e grandezza.

Nella festa della Madonna della Consolazione, preghiamo per la nostra città, ma preghiamo anche per la forza e il coraggio di agire. Chiediamo alla Vergine Maria di guidarci lungo il cammino della giustizia, della pace e della riconciliazione.

Con fede e speranza,
Un cattolico che crede nel futuro e potenziale umano e cristiano di Reggio Calabria.”

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