Gio. Ago 15th, 2024

I messaggi di Salvini sui «calabresi fottuti per 50 anni» ripresi dai suoi sostenitori. Che chiedono di “guidare” le scelte dell’alleanza in vista del voto nel 2019. «Le cose sono cambiate, siamo il primo partito in Italia»

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L’Opa della Lega sul centrodestra, secondo gli osservatori più attenti, è partita a Ferragosto. Nel corso della sua visita istituzionale (con corpose deviazioni sul versante politico, come il mini comizio improvvisato su un muretto), Matteo Salvini ha cominciato a inviare, soprattutto ai suoi fedelissimi, il primo segnale. Il secondo è arrivato con la breve dichiarazione rilanciata dalle agenzie pochi giorni fa. «Ho in programma di tornare in quelle splendide terre che sono Sicilia e Calabria, che la politica ha tradito e che la Lega salverà – ha detto da Paullo – Altri si sono riempiti la bocca con il “Sud” e poi li hanno fottuti per 50 anni, noi vedremo di rimettere le cose a posto». Per 50 anni, gli stessi in cui la Calabria ha visto alternarsi al potere il centrosinistra e il centrodestra. Dunque anche i potenziali alleati che la nuova Lega potrebbe “sposare” nella corsa alle Regionali 2019. Messaggio recepito, secondo le cronache, nel giorno del debutto “ufficiale” dei calabro-padani a Reggio Calabria. All’orizzonte del 2019 c’è la madre di tutte le battaglie politiche. E il coordinatore regionale (e deputato) Domenico Furgiuele rilegge il diktat del capo (o “Capitano”, come amano definirlo i suoi sostenitori): le elezioni saranno il momento del riscatto dopo le «macerie in cui il centrosinistra ha lasciato sprofondare la Calabria e le aspettative deluse dal precedente governo di centrodestra a guida Scopelliti. Quella stagione è fallita miseramente e adesso toccherà a noi». Poco conta che, soprattutto a Reggio Calabria, qualche pezzo di quella stagione sia stato fondamentale per il risultato raggiunto il 4 marzo. L’importante è il messaggio: il (vecchio) centrodestra in Calabria ha fallito, adesso tocca a noi. È un “noi” che la Lega intende allargare e trasformare in coalizione («nasciamo nell’alveo del centrodestra e lì vogliamo rimanere»). Però, dalle ultime politiche e alla luce dei più recenti sondaggi, «siamo il primo partito in Italia». È il secondo messaggio agli “amici” di Forza Italia (che si vedranno lunedì per sciogliere i non pochi nodi, sempre in vista delle Regionali): fino all’altroieri siamo stati trattati come i parenti poveri, quelli delle percentuali da zerovirgola, ora la musica dovrà cambiare. La Lega, nella Calabria che Salvini si propone di frequentare spesso, vuole, se non guidare, quantomeno indirizzare le scelte della possibile alleanza di centrodestra. E dire che, anche soltanto a Reggio Calabria, le “Leghe” sono praticamente due. Assieme a quella che si è riunita in un hotel del centro, con tanti volti che si sono (ri)affacciati dopo il successo elettorale, c’è la Lega che per prima ha sposato Salvini, e sabato è rimasta sullo sfondo, a guardare una festa organizzata, di fatto, da un altro pezzo del partito. Quello che ha lanciato l’Opa sul centrodestra.

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