Mar. Lug 16th, 2024

L’osservatorio ambientale Diritto alla vita continua a condurre la battaglia per la promozione dell’acqua pubblica al fine di scoraggiare l’acquisto di quella imbottigliata sia per la convinzione della bontà dell’acqua che scorre nei rubinetti dei paesi della Locride, ma anche per cercare di fermare l’uso della plastica, ” tra le prime cause – dice il presidente Arturo Rocca in una sua nota – dell’inquinamento”. L’ Osservatorio si dice, però, fortemente preoccupato perchè l’ Asp non effettua da mesi controlli sulle acque potabili della provincia a causa della mancanza di strumenti. Nella sua nota Arturo Rocca afferma che è ormai un fatto acclarato ” che i calabresi non hanno fiducia nell’acqua pubblica e cercare di ribaltare tale convinzione fa parte dell’enunciato statutario del sodalizio. Abbiamo cercato – aggiunge – di utilizzare ogni canale per questo obiettivo e sottoscriviamo protocolli d’intesa con i comuni che li veda impegnati ad effettuare trimestralmente le analisi e passarle al nostro servizio che si occupa di pubblicarle sull’applicativo https://acquapotabile.crowdmap.com/. Purtroppo – si rammarica il presidente dell’ Osservatorio – molti comuni non hanno rinnovato il protocollo e tantissimi non lo sottoscrivono trincerandosi dietro ristrettezze di bilancio che non consentono di programmare analisi frequenti. Anzi quasi tutti ammettono di non essere in grado di provvedervi neanche sporadicamente”. Da qui la protesta per il fatto aggiun eg Arturo Rocca che ” Abbiamo cercato di rivolgerci all’ASP, responsabile per legge del controllo della potabilità dell’acqua, in maniera informale e ci è stato detto che non hanno i contenitori per il prelievo dei campioni e nessuno che si possa recare a recapitarli in laboratorio”. Questa affermazione secondo il presidente dell’ Osservatorio ambientale “annienta, di fatto, gli effetti del DECRETO 14 giugno 2017 del Ministero della salute che ha Recepito la direttiva (UE) 2015/1787, perché nessuno controlla la potabilità dell’acqua se non in caso di grave emergenza (vedi Brancaleone)”. Ecco dunque la richiesta di Arturo Rocca di “!mettere in atto, ove possibile, uno step programmato sulla potabilità delle acque della provincia a cominciare da quelle segnalazioni giunte da comuni, associazioni ed enti”. Quindi la considerazione che esistono fontane pubbliche dove ” una larga fetta della popolazione si approvvigionava che sono entrate nella morsa delle menzogne della cattiva qualità per cui sono immeritatamente disertate anche perché nessuno smentisce con prove di laboratorio tali fase notizie”. La richiesta , indirizzata all’ Arpacal di Reggio Calabria è fatta nelal convinzione che il lavoro dell’ Arpacal e quello dell’ Osservatorio stesso ” possa ridare fiducia nell’acqua pubblica” . E, a questo proposito, nella parte finale del documento Arturo Rocca assume l’impegno di ” pubblicizzare anche attraverso i canali dell’ Osservatorio i risultati delle analisi che si andranno ad effettuare che – afferma – potrebbero anche essere oggetto di un convegno come quello già effettuato a Gioiosa Ionica nel novembre del 2014. In conclusione la speranza che la richiesta sia tenuta nella giusta considerazione.

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Aristide Bava

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