Sempre lo stesso anche il motivo: stipendi in ritardo
I lavoratori di Locride Ambiente sono nuovamente in stato di agitazione a causa del mancato pagamento delle retribuzioni di novembre e dicembre. Comunicazione in tal senso è stata fatta alla stessa Locride Ambiente, ai Comuni di Siderno, Grotteria, Monasterace e Bovalino e alla Prefettura da parte del sindacato Slai-Cobas rappresentato dal coordinatore provinciale Nazzareno Piperno.
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«In nome e per conto dei lavoratori nostri assistiti, vostri dipendenti presso i cantieri in epigrafe – dice la nota – con la presente la scrivente organizzazione sindacale proclama lo stato di agitazione a partire dalla data odierna. La decisione viene determinata dal ritardo da parte di Locride Ambiente nel pagamento delle retribuzioni del mese di novembre e dicembre 2020; ritardo che rappresenta ormai una triste consuetudine. E che, ad aggravare il quadro, ha costretto i lavoratori a trascorrere senza alcuna risorsa le recenti festività natalizie e di fine d’anno».
Poi la nota fa riferimento ai “reiterati inadempimenti” della società e facendo riferimento anche alla richiesta dell’intervento sostitutivo della Stazione appaltante previsto dal D. Leg.vo n. 50/2016 in caso di mancato pagamento delle retribuzioni dei lavoratori precisando che «tuttavia, come è noto, il rapido e corretto espletamento della procedura richiede la consegna da parte dell’azienda dei relativi prospetti-paga che la Locride Ambiente, e nonostante la tempestiva richiesta ogni volta avanzata dai lavoratori interessati, rifiuta sistematicamente di consegnare nell’evidente intento di danneggiare consapevolmente i lavoratori, procrastinando ulteriormente il momento del pagamento delle loro retribuzioni o, nella migliore delle ipotesi, consegnandole con estremo ritardo e solo dopo grandi pressioni da parte dei lavoratori e della scrivente organizzazione sindacale».
Un atteggiamento definito dal sindacato «inaccettabile, poiché si ripete sistematicamente, e che impone alla scrivente organizzazione sindacale la proclamazione di uno stato di agitazione che non verrà più revocato neanche a seguito del pagamento delle suindicate mensilità o di una più sollecita consegna delle buste-paga. Almeno fin quando la società non dimostrerà un netto cambio di comportamento pagando tempestivamente i lavoratori o, perlomeno, favorendo e non ostacolando il pagamento da parte della Stazione appaltante con una rapida e scadenzata consegna dei prospetti paga».
Infine, lo Slai-Cobas precisa che «ai fini dell’esperimento delle procedure preventive di raffreddamento e di conciliazione previste dalla L. n. 146/90, la presente richiesta viene inviata alle direzioni aziendali per il seguito di competenza».
ARISTIDE BAVA
SERVIZIO DI NICODEMO BARILLARO