Locri, 16 settembre 2024 – Un’importante operazione contro la frode nel settore agroalimentare ha portato al sequestro preventivo di oltre 169 mila euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura. Il provvedimento, eseguito dai Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina e dal Nucleo Tutela Agroalimentare di Reggio Calabria, è rivolto a due soggetti, madre e figlio, intestatari di due ditte individuali operanti nella provincia di Reggio Calabria.
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L’indagine è partita d’iniziativa dai Carabinieri del Reparto di Messina, che hanno focalizzato l’attenzione su alcune aziende situate nel versante ionico della Calabria. I soggetti coinvolti erano già noti alle forze dell’ordine, in particolare la madre, destinataria di un provvedimento di interdittiva antimafia. Nonostante tale provvedimento, i due avrebbero attuato una complessa operazione di riorganizzazione delle intestazioni aziendali e dei terreni agricoli, con l’obiettivo di continuare a percepire illecitamente contributi pubblici destinati all’agricoltura.
I fondi in questione, erogati dall’ARCEA (Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura), erano destinati a sostenere il comparto agricolo calabrese. Tuttavia, le indagini hanno portato alla luce quella che si configura come una presunta truffa aggravata, con l’obiettivo di ottenere contributi non dovuti attraverso l’uso di documenti falsi e il mascheramento della reale situazione aziendale.
Il sequestro riguarda una somma complessiva di 169.985,25 euro. Qualora non fosse possibile recuperare l’intera somma direttamente, il provvedimento prevede la confisca di beni e utilità nella disponibilità dei due indagati, fino alla concorrenza dell’importo contestato.
L’operazione è l’ennesimo colpo inferto dalle forze dell’ordine al fenomeno delle truffe sui fondi pubblici destinati al settore agricolo, che rappresentano una piaga per l’economia calabrese. Il caso, adesso, è nelle mani della giustizia, mentre proseguono gli accertamenti per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e connivenze.
La Procura di Locri ha sottolineato come l’attenzione verso il contrasto alle frodi sia massima, soprattutto quando coinvolgono fondi pubblici destinati a settori vitali per l’economia regionale. Le interdittive antimafia e le misure preventive, come il sequestro dei beni, si confermano strumenti fondamentali per bloccare sul nascere attività illecite che minano il corretto utilizzo delle risorse pubbliche.