Allora Belfronte, lei è un calabrese a Roma?
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Uno dei tanti.
Cosa è per lei la capitale?
Tanto, quasi tutto direi… assieme alla Calabria è tutto per me.
Che vuol dire? Si spieghi meglio
È semplice, alla fine se si osserva bene Roma è un pezzo della nostra terra. Come dire… in questa città vivono talmente tanti calabresi che sembra che ce ne siano più qui che in Calabria.
Allora si sente a casa?
Sì, ma non solo per la presenza di così tanti corregionali, anche perché la Città eterna ti fa subito sua, ti include. È difficile sentirsi forestieri a Roma.
Veniamo al suo lavoro, lei è un imprenditore…
Sì, nel passato avevo intrapreso un’attività nel settore della ristorazione, mentre attualmente mi occupo di food & beverage.
E la politica?
Per come la concepisco io è un servizio reso alla collettività. Lo so che il mio può sembrare un facile esercizio di retorica, ma è proprio così: ho abbracciato la politica perché mi sentivo motivato, inoltre mi stimolavano… mi intrigavano, direbbero a Roma, le sfide continue che una città come questa pone ai suoi amministratori.
Che genere di sfide?
La capitale d’Italia è una città gigantesca che offre moltissime opportunità a chi le sa cogliere, anche di crescita personale, tuttavia, allo stesso tempo pone non poche, serie, problematiche.
Ad esempio?
Beh, ad esempio nelle passate consiliature sono stato vicepresidente della Commissione Commercio, il commercio in una città come Roma e un settore importantissimo e confrontarsi con esso è assai impegnativo, mi creda. Poi, cosa dire… i beni architettonici e culturali, il turismo, l’artigianato, ma anche il traffico, i rifiuti, l’emergenza abitativa…
Ha un’idea in particolare, un progetto che vorrebbe realizzare?
In questo momento contribuire a fare rinascere questa splendida città, vederla uscire definitivamente da questa terribile fase di pandemia. Contribuire a farla rinascere ancora più bella, funzionale e a misura d’uomo, anche grazie alla grande opportunità che ci viene data dall’Europa, che però dobbiamo tutti cogliere con estrema oculatezza. I progetti sono molteplici e tutti necessari alla città.
Quale è il suo legame con la Locride e, cosa si attende dalla nutrita comunità di suoi concittadini residenti a Roma?
A Locri ci sono stato proprio la scorsa settimana, con la mia terra il legame è indissolubile, laggiù c’è la mia famiglia. Locri è la mia vita è il luogo dove ci sono ancora tutti i miei amici. A coloro i quali, tra essi, si sono trapiantati a Roma chiedo invece di starmi vicino, di aiutarmi a sostenere questo sforzo. Se verrò eletto all’Assemblea capitolina saranno poi loro stessi a giudicarmi e lo dovranno fare a ragion veduta, senza concedermi sconti qualora non mi sarò dimostrato all’altezza. Ma di una cosa possono esserne certi: io ce la metterò tutta, come ho sempre fatto nella mia vita.
Antonio Tassone ecodellalocride.it
