Mar. Lug 16th, 2024

“Conoscere per contrastare”, è questo il titolo del convegno sul bullismo e cyberbullismo organizzato dal Kiwanis club “Magna Grecia – Luigi Giugno” per sensibilizzare su un tema delicato e ormai di interesse nazionale. Il Kiwanis è sempre più più impegnato sui temi della solidarietà, del sociale, del culturale, e soprattutto quando c’è da portare avanti  questioni educative. Un club service, quello coordinato per l’anno sociale in corso dal Presidente Giorgio Ruso, caratterizzato dalla volontà di raggiungere la solidarietà attraverso una attività di ampio respiro svolta attraverso i numerosi service tra cui l’acquisto di materiale didattico per bambini bisognosi, la raccolta di scarpe da gioco per ragazzi da consegnare alle associazioni onlus, l’acquisto di una giostra per disabili alla raccolta fondi per aiutare i bambini, ai “Pacchi alimentari” destinati alla Caritas e la contribuzione economica nel progetto del kiwanis internazional di abbattimento del tetano neonatale. Al dibattito sul bullismo organizzato ieri mattina all’Auditorium di Gioiosa Jonica con la collaborazione di Marilena Cherubino, dirigente scolastica Comprensorio Gioiosa-Grotteria,  per conoscere e contrastare un fenomeno come il “Bullismo e il Cyberbullismo” che è entrato, purtroppo, dentro le scuole creando disagio e sofferenza tra i ragazzini, hanno partecipato offrendo numerosi spunti di riflessione vari relatori. A moderare i lavori l’insegnante Concetta Macrì insieme al Presidente del club “Magna Grecia” Giorgio Ruso, che hanno introdotto i relatori:  la criminologa Maria Giovanna Labate, la giudice Santina Cova del tribunale dei Minori di Catanzaro, il prof. Antonio De Giorgio dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria ed il dott. Andrea Casile che è il Luogotenente eletto della divisione 13 Mediterranea del Kiwanis e ha tratto le conclusioni.  La più schietta è stata Santina Cova la quale senza troppi giri di parole ha detto che l’amicizia tra genitori e figli non è necessaria e che per prima cosa bisogna valutare quanto è interagente. Ha esortato i ragazzi che hanno riempito l’Auditorium gioiosano ad aiutarsi a vicenda e soprattutto a confidarsi sia con i genitori ma anche tra di loro per evitare che il “bullo” prenda il sopravvento. Antonio De Giorgio, insegnante di filosofia e membro dell’ufficio scolastico regionale ha spiegato ai ragazzi “quando finisce la libertà” affermando che “finisce quando si limita la libertà degli altri”.  Critiche, dai relatori, sono state indirizzate non solo ai genitori che “non ascoltano i figli” ma anche alla scuola che “non può essere una scatola chiusa” ma deve “essere aperta ai ragazzi i quali devono essere sostenuti”. Dal palco sono stati invitati i ragazzi a “tirare fuori il bullo che è dentro” ma di farlo a casa quando c’è da catturare l’attenzione dei genitori distratti da altro. Un dibattito di alto profilo che è stato utile per i ragazzi i quali hanno posto delle domande, anche semplici ma fondamentali per conoscere ed individuare in anticipo il fenomeno, alle quali i relatori hanno fornito spiegano dettagliate. Dal dibattito organizzato dal club è  emerso che è di fondamentale importanza, come ovvio che sia, il ruolo delle scuole alle quali è assegnata la funzione di dare impulso all’educazione ed al rispetto dei compagni, ma anche all’uso informato di internet.

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