Ho visto, in televisione, il commissario straordinario della sanità calabrese, dottore Longo ,come un eroe omerico dalla corazza abbagliante fare irruzione sul campo di battaglia, con incedere fiero. Nel pugno la spada, pronta a recidere l’erba cattiva, per fare posto al seme del buono e del giusto.
Ieri sera,(turno dalle 14:00 alle 20;00),dal vivo ed in diretta, ho assistito alla sciatteria di un medico in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Locri,che con debordante arroganza e straordinaria mediocrità argomentativa, rispondeva alle domande dell’ utenza che in quel momento chiedeva di sapere degli esiti dei tamponi effettuati a familiari ricoverati da diverse decine di ore.Questo è, il vizio di fondo che sopravvive a tutti i commissariamenti-quelli scemi e quello osceni- l’ignoranza e l’arroganza di alcuni soggetti collocati in posti delicati, per forma e per sostanza. Così succede che in un luogo di sofferenza e di speranza,il cittadino onesto e senza orpelli si potere, venga considerato un elemento di disturbo, da uomini senza etica e senza pudore. Per fortuna, c’era un infermiere gentile e disponibile al dialogo (Giovanni) con gli esclusi, che rendeva meno penosa l’attesa di chi chiedeva, senza ricevere risposte. Fin quando avremo a che fare con personale medico male reclutato e garantito da una totale mancanza di filtro selettivo, la battaglia dell’ “eroico” Longo, sarà persa in partenza. Il direttore sanitario aziendale, perché con quello ospedaliero è inutile parlare, Bray è stato informato di tutto ciò dal sindaco di Locri in mia presenza, ma sarà stato un inutile spargimento di fiato.
Pino Mammoliti fb