Mer. Lug 17th, 2024

Capogruppo Pd in commissione parlamentare Agricoltura interviene a festa olio

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“Produciamo olio extra vergine di oliva che è una rarità, forse la migliore qualità al mondo. Ma la produzione non è sufficiente a rispondere alla domanda nazionale e globale. Occorrono investimenti per far ripartire il sistema produttivo, occorre un grande piano irriguo e un miglior sistema infrastrutturale. Per arrivare a risultati concreti ci vorranno anni, ma è necessario cominciare”. E’ quanto afferma il capogruppo Pd in commissione Agricoltura della camera dei deputati, Nicodemo Nazzareno Oliverio in occasione della prima festa dell’olio in svolgimento a Locri e promosso dal locale Gal. “Servono investimenti importanti. I cambiamenti climatici – aggiunge – ci obbligano a irrigare l’olivo, se vogliamo produrre e dare reddito agli agricoltori. Il mancato rinnovamento dell’olivicoltura italiana spiega la perdita della leadership del nostro paese nella produzione di olio che oggi appartiene alla Spagna, che ha investito enormemente nel settore. L’Italia è tra le nazioni tradizionalmente produttrici di olio che hanno approfittato meno del raddoppio dei consumi che si è avuto negli ultimi 20 anni a livello mondiale, grazie alla crescente diffusione della dieta mediterranea ed al riconoscimento dell’alto valore nutrizionale dell’olio di oliva.  In effetti dai primi anni novanta ad oggi i consumi di olio di oliva sono raddoppiati”. “Inoltre – prosegue il deputato -, il drammatico calo produttivo registrato nella campagna olivicolo-olearia 2014-15 (-52% rispetto alla precedente) e quello della campagna 2016-2017 rappresentano un’ulteriore evidente manifestazione di difficoltà che la filiera olivicola italiana sta vivendo da molti anni. In effetti, tali cali sono stati determinati anche da carenze nella gestione degli oliveti. Ma c’è anche da garantire una giusta tutela del consumatore. Per questo è indispensabile una adeguata informazione per evitare influenze dall’esterno che inducano a scelte alimentari indotte e non più consapevoli. L’etichetta rappresenta la carta d’identità del prodotto ed è da considerare come la prima vetrina espositiva per il consumatore”. “L’olivicoltura italiana – conclude Oliverio – necessita perciò di essere rilanciata anche grazie all’aiuto della ricerca (Piano olivicolo nazionale) e degli incentivi pubblici che possono svolgere un ruolo fondamentale in tal senso attraverso la valorizzazione del germoplasma italiano; il recupero e la gestione degli oliveti tradizionali; la realizzazione di nuovi impianti intensivi .

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