È necessario, anzi doveroso, non perdere la memoria del dolore. Questo significa ricordare le vittime, donne e uomini, giovani e anziani che hanno vissuto sulla loro pelle tutto il male del mondo
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Riceviamo e pubblichiamo
Alle studentesse e agli studenti:
“Non dimenticare significa studiare, leggere, raccontare e tramandare le storie delle vittime, di chi ha visto il dolore con gli occhi, con il cuore e vissuto il sacrificio sulla propria pelle”. Una giornata per ricordare. Serve. Serve per comprendere la storia, conoscere ed interrogarsi, non solo un giorno, ma tutti i giorni. Serve per il presente e per il futuro. Serve ricordare perché non accada più. “Mai più”. Una giornata, il 27 gennaio, che celebra il Giorno della Memoria. Il giorno della ricorrenza coincide con l’arrivo nel gennaio del 1945 delle truppe sovietiche nel campo di sterminio di Auschwitz. Si ricordano le vittime del nazismo, le vittime delle leggi razziali italiane del 1938 e il dramma dei deportati nei lager.
Non bisogna dimenticare ciò che è stato, perché è un nostro dovere morale. Tenerne traccia perché – consapevoli del passato – siamo responsabili del futuro. Non dimenticare quello che Primo Levi chiamava lo «stupore del male altrui». Non dimenticare l’indifferenza di chi ha abbassato gli occhi e ha voltato la testa dall’altra parte rendendosi complice del Male più atroce. È necessario, anzi doveroso, non perdere la memoria del dolore. Questo significa ricordare le vittime, donne e uomini, giovani e anziani che hanno vissuto sulla loro pelle tutto il male del mondo, che sono stati svuotati della loro dignità, allontanati dai loro affetti, spezzati i loro sogni, cancellate le loro vite. Non dimenticare significa studiare, leggere, raccontare e tramandare le loro storie.
Tutto ciò che oggi noi pensiamo sia lontano e chiuso per sempre nei cassetti del passato potrebbe tornare. Tocca a noi, a voi ragazze e ragazzi, far sì che non si formi quel terreno fertile che consenta di far germogliare tragicamente il seme dell’intolleranza e dell’odio. Non limitatevi ragazzi – non limitiamoci – quindi, a celebrare soltanto le ricorrenze. Siate portatori di tolleranza, di dubbi, di amore per il confronto, di libertà. Onorate la memoria di quello che non sarebbe mai dovuto accadere e invece è stato. Affinché non accada. Mai più.
Domenica Bumbaca
Assessore Pubblica Istruzione e Cultura.