Risalta la scelta del sindaco di Locri Giovanni Calabrese e della sua Giunta di proporre il conferimento dell’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica” agli uomini dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno operato in stretta sinergia con la Procura distrettuale reggina e, direttamente con i testimoni di giustizia, per “liberare” le strade della città di Zaleuco dal predominio mafioso: «L’azione degli intrepidi uomini delle forze dell’ordine – si legge nelle motivazioni della delibera della Giunta di Locri – ha riportato serenità nella nostra comunità e contribuito a incrementare il sentimento di stima e fiducia nei confronti dello Stato e delle istituzioni civili e militari che operano sul territorio». Le operazioni “Riscatto” dei Carabinieri e “Mille e una notte” della Guardia di Finanza, con il coordinamento della Procura antimafia di Reggio Calabria, hanno permesso di ricostruire l’operatività di gruppi criminali che fanno capo alla storica cosca locrese dei Cordì, ai cui affiliati contestano a vario titolo, i reati di associazione mafiosa ed estorsione, con l’aggravante di aver agito per favorire gli interessi della cosca stessa.
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Le indagini dei Carabinieri di Locri hanno anche permesso di accertare come componenti della famiglia “Alì” abbiano acquisito, nel corso di numerosi anni, una posizione dominante nell’ambito del settore di servizi funebri ed attività commerciali connesse all’area cimiteriale di Locri.