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Addetti ai lavori perplessi: «Cervellotico e costoso»

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Sarebbe finalmente partito l’iter finalizzato a dotare l’ospedale di Locri della Risonanza magnetica. Il direttore sanitario aziendale Antonino Bray avrebbe infatti sciolto il “dilemma” sulla collocazione dell’apparecchio, acquistato nell’ormai lontano 2016. La scelta sarebbe ricaduta su locali attigui a quelli attualmente occupati dal bar. Una scelta frutto, come si ricorderà di una lunga serie di ispezioni dei vari ambienti ospedalieri, iniziata durante il periodo natalizio.

I tecnici dell’ospedale di Locri, in sintonia con la direzione sanitaria avevano elaborato quella che, sottoponendola al giudizio del direttore Bray, definirono «una scelta razionale e poco dispendiosa». L’idea era quella di realizzare, all’interno della pinetina che si trova di fronte l’attuale Radiologia, un prefabbricato “schermato” , un sito ad hoc ove installare il moderno apparecchio diagnostico. Il progetto prevedeva la posa di una piastra in cemento armato al centro della pinetina sulla quale poi sistemare la piastra magnetica, “un cubo 2,50 per 2,50, dal peso di oltre 9 tonnellate, ove sistemare la Risonanza Magnetica. la scelta, spiegavano i tecnici, «avrebbe consentito di tenere raggruppati non Tac, Mammografia e Risonanza e con essi gli operatori destinati a utilizzarli. Idea “rigettata” dal direttore sanitario aziendale perché avrebbe richiesto troppo tempo per la realizzazione.

Proprio l’obiettivo di dotare al più presto l’ospedale di Locri dell’importante strumento diagnostico, Bray ha dunque individuato, accanto ai locali del bar ospedaliero, un luogo reputato idoneo all’istallazione della Risonanza. Ha dunque affidato ai tecnici della General Electric la progettazione dell’installazione dell’apparecchio.

Una soluzione, si apprende però da ambienti ospedalieri, non da tutti condivisa. Non mancano infatti gli operatori sanitari che la giudicano «farraginosa, bizzarra e irrazionale». E anche «anti economica»: prevede infatti, è stato osservato, l’ingresso dei pazienti nell’area della Risonanza attraverso un tunnel che parta dalla Pediatria o dalla Fisioterapia, tunnel da costruire e anche da “climatizzare”. Col rischio, ritengono i soliti “sospettosi” che il budget previsto per l’istallazione dell’apparecchio, circa 350 mila euro, risulti insufficiente, al punto da far saltare installazione.

PINO LOMBARDO – GAZZETTA DEL SUD

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