Gio. Nov 7th, 2024

È stata depositata ieri la richiesta di rinvio a giudizio a carico di 7 dipendenti del comune di Locri accusati a vario titolo di truffa ai danni dell’amministrazione comunale. La Procura della Repubblica di piazza Fortugno ha contestualmente richiesto l’archiviazione per altri 6 dipendenti già indagati per il medesimo reato. Delle due richieste sono stati informati sia il Comune di Locri, sia il Procuratore Generale presso la Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Calabria.

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Il procedimento penale nasce dalle indagini svolte dalla Stazione dei Carabinieri di Locri e coordinate dalla locale Procura, che avrebbero consentito di disvelare il malcostume di numerosi dipendenti pubblici che, in luogo di svolgere le mansioni presso i loro uffici si sarebbero assentati senza timbrare o, comunque, senza giustificare la loro assenza dedicandosi ad attività per nulla attinenti alla funzione pubblica. Nello specifico l’indagine dei carabinieri avrebbe consentito di raccogliere elementi tali da superare la soglia della gravità indiziaria nei confronti di 13 soggetti impiegati nel Comune di Locri, dei quali 11 in servizio e 2 nel frattempo in pensione.

Il pm ha rilevato nella richiesta di archiviazione l’esistenza di un prevalente orientamento della Corte di Cassazione che ritiene «non sussistente» il reato di truffa laddove il danno per assenza ingiustificata si attesti nell’ordine di «qualche centinaio di euro». Tale orientamento tutt’oggi prevalente afferma il principio applicato dal Tribunale di Locri per cui «la falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, è condotta fraudolenta e integra il reato di truffa aggravata, ove il pubblico dipendente si allontani senza far risultare, mediante timbratura del cartellino o della scheda magnetica, i periodi di assenza, sempre che siano da considerare economicamente apprezzabili». In questo caso, il pm ha ritenuto «economicamente apprezzabile il danno superiore a 500 euro ragion per cui gli indagati che hanno arrecato un danno inferiore a tale somma beneficeranno della richiesta di archiviazione». Per quanto riguarda i 7 indagati per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio emergono assenze per complessive 770 ore, con relativo danno patrimoniale per il Comune di Locri, che è indicato quale parte offesa, per un totale di circa 7.668 euro.

I fatti contestati risalgono al 2016-17. All’epoca fu lo stesso sindaco Giovanni Calabrese a segnalare alla Procura il comportamento anomalo di alcuni dipendenti che si trovavano senza permesso lontano dal posto di lavoro in orario d’ufficio.

fonte ROCCO MUSCARI gazzetta del sud

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO