Mar. Lug 16th, 2024

“Un segno tangibile di misericordia e di volontà di tenere viva questa realtà”. Così il Segretario Generale della C.E.I. Mons. Nunzio Galantino ha definito “Casa San Luigi”, il centro di accoglienza voluto dal vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva come opera-segno dell’Anno Giubilare, e ricavato all’interno del Seminario vescovile per ospitare familiari di detenuti o di persone ospedalizzate, ma anche uomini o donne in difficoltà. Una struttura di seconda accoglienza, insomma, realizzata in una ala ristrutturata del secondo piano del San Luigi. Galantino, intervenuto alla cerimonia inaugurale, ha colto ieri l’occasione per sottolineare e ribadire la forza di volontà di questa terra che, ha riferito con una piccola nota di ilarità, ha avuto modo di visitare per la prima volta “quando ancora i treni funzionavano”.
Il centro sarà gestito dal Seminario diocesano in collaborazione con la Caritas diocesana rappresentata ieri dal direttore Don Alfredo Valente. All’evento hanno presenziato numerose autorità locali, amministratori, il presidente del Tribunale di Locri Rodolfo Palermo, il Comandante del Gruppo Carabinieri di Locri Ten. Col. Pasqualino Toscani ed innumerevoli personalità civili ed ecclesiastiche. Particolarmente emozionante è stata la benedizione della casa accoglienza impartita da Galantino.
Un momento, dunque, quello di ieri a Locri che non solo ha testimoniato la volontà di accogliere, di consolare, di aiutare propria di questa terra, ma è servito anche per rimarcare che quando la Locride investe sul prossimo riesce a sfoderare il suo lato più bello e vivibile.

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ALESSANDRA BEVILACQUA

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