Dom. Set 1st, 2024

Al via una nuova campagna di scavi nei Santuari di Locri Epizefiri: studenti e pubblico coinvolti in un progetto di ricerca unico, guidato dall’Università di Bologna e dalla Direzione Regionale Musei Calabria.

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A Locri Epizefiri si torna a scavare alla ricerca di nuove rivelazioni storiche. Il prossimo 2 settembre inizieranno le attività preliminari della nuova campagna di scavi archeologici nei Santuari dell’antica città, con un progetto finanziato dal Ministero della Cultura e promosso dal Direttore Generale Massimo Osanna. La Direzione Regionale Musei Calabria, sotto la guida scientifica del professor Filippo Demma, coordina i lavori con il supporto del Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà e della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Bologna, diretta dalla professoressa Elisabetta Govi. Questo progetto si inserisce in un ampio quadro di collaborazione sancito da una convenzione tra l’Università e la Direzione Regionale Musei Calabria, siglata lo scorso aprile.

Gli scavi si concentreranno su due dei più importanti santuari di Locri: il Themosmophorion e il Tempio di Marasà. L’obiettivo principale presso il Themosmophorion sarà il recupero dei confini originari dell’area sacra per migliorare la comprensione dell’intera struttura e dei suoi rapporti con i complessi sacri circostanti. Presso il Tempio di Marasà, invece, verrà eseguita una nuova indagine stratigrafica in un’area mai esplorata prima, con l’intento di portare alla luce nuove testimonianze archeologiche.

Un elemento di novità sarà il cantiere didattico allestito presso il sito, aperto al pubblico e gestito dagli studenti dell’Università di Bologna. Questo progetto si inserisce nell’ambito dell’archeologia pubblica e permetterà ai visitatori di seguire da vicino i progressi degli scavi, attraverso visite guidate, conferenze periodiche e aggiornamenti sui social media della missione archeologica.

Il professor Filippo Demma, direttore dei lavori, ha sottolineato l’importanza di questo progetto per riportare alla luce la storia della Magna Grecia. La collaborazione con un’eccellenza come l’Università di Bologna rappresenta un passo fondamentale per la formazione dei giovani archeologi in uno dei contesti più rilevanti del Mediterraneo.

Anche Elena Trunfio, direttrice del Museo e Parco Archeologico di Locri, ha espresso grande entusiasmo per il progetto, sottolineando come questa iniziativa sia parte di una visione strategica più ampia per la riqualificazione del parco. “Riprendiamo gli scavi al Tempio di Marasà dopo oltre cento anni dall’ultimo intervento che portò alla scoperta del celebre gruppo scultoreo dei Dioscuri da parte di Paolo Orsi. Questa è una sfida emozionante che affrontiamo con impegno e passione.”

La professoressa Elisabetta Govi ha infine evidenziato come questa esperienza costituisca una straordinaria opportunità formativa per gli studenti dell’Università di Bologna, offrendo loro la possibilità di immergersi in un ambito complesso come l’archeologia del sacro e di collaborare a un progetto di ricerca all’avanguardia nel Mediterraneo.

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