Mar. Ago 6th, 2024

Sono trascorsi 15 anni da quando un killer ancora sconosciuto ferì a morte Massimiliano Carbone, imprenditore di Locri, ucciso ad a soli 30 anni mentre rientrava a casa dopo una partita di calcetto. Liliana Carbone, mamma di Massimiliano, da allora lotta senza tregua con il marito e gli altri familiari per conoscere la verità sul delitto. Anche in questo anniversario, in ricordo di “Massi” sarà rivolta una preghiera durante la messa che si celebrerà domenica 22 settembre alle 10.30 nella Cappella “Nostra Signora di Lourdes” dell’ospedale di Locri. Un luogo che la signora Liliana ricorda con affetto anche perché è lì che Massimiliano ha ricevuto la prima comunione e lì si era anche recato per anni a donare il sangue. Gesti che oggi assumono un significato particolare nel raccontare la vita breve ma intensa di un giovane padre che ha saputo donare se stesso con discrezione e altruismo. Un 30enne di Locri che ha raccolto la sfida di creare una cooperativa sociale in un momento di grande fermento per la città.

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La sua memoria continua a vivere in quanti hanno conosciuto e apprezzato questo «ragazzo di Locri – dice oggi la signora Liliana – e padre per sempre ucciso da miserabili senza onore». Ed è la memoria il messaggio che l’ex maestra elementare intende trasmettere richiamando le parole di José Saramago: «Noi siamo la Memoria che abbiamo e la Responsabilità che ci assumiamo. Senza Memoria non esistiamo e senza Responsabilità non meritiamo di esistere».

r.m. (GAZZETTA DEL SUD)

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