Sono momenti tristissimi quelli che stanno vivendo in questi giorni e nelle ultime ore i dipendenti della Call&Call Lokroi di Locri, il call center sarebbe davvero in procinto di licenziare 130 persone, il 5 luglio l’azienda ha notificato alle organizzazioni sindacali l’apertura della procedura di licenziamento per ben 130 persone della sede operativa di Locri a seguito della comunicazione del committente “Engie Italia” di volersi ritirare da Locri”.
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Al call center per risollevare gli animi, ma soprattutto per portare un po’ di fiducia, c’è stato in visita il Vescovo Mons. Francesco Oliva – ringraziato da Salvatore Catanzariti della UILCOM RSU che ha apprezzato le parole del Vescovo, “rimanere uniti” è la cosa migliore da fare per cercare di trovare una soluzione, perché a rischiare il proprio posto di lavoro non sono solo 130 persone ma 130 famiglie con bambini, mutui e prestiti ancora da estinguere, persone che nel giro di pochi giorni si sono visti togliere la possibilità di svolgere il proprio lavoro, senza nessuno che gli indicasse una soluzione o una alternativa.
Molto sentita e apprezzata dai dipendenti della Call&Call di Lokroi la lettera scritta da Monsignor Oliva, il quale ha espresso tutta la sua solidarietà ai dipendenti – affermando: “Siete un gruppo numeroso e compatto, che in questo momento deve dimostrare ancora più coesione. Non si tratta solo di difendere il proprio posto di lavoro, ma di far sentire la vostra voce di fronte a tutta la comunità. Non è possibile giocare sulla pelle degli operai e delle loro famiglie cancellando dall’oggi al domani ben 130 posti di lavoro che danno pane a 130 famiglie. Sarebbe un sacrificio enorme ed insopportabile per un’area depressa come la nostra e che si rifletterebbe gravemente sulle corrispondenti famiglie domiciliate in un territorio socialmente ed economicamente molto debole.
Non si tratta di una “normale” decisione aziendale. Anche senza volere entrare nel merito della decisione, mi permetto far rilevare che il lavoro, proprio perchè è un diritto per tutti, deve essere equamente distribuito in tutte le aree del paese, se non si vogliono creare ampie zone di emarginazione e di scarto sociale. Mi spiace dire questo.
Non è possibilmente né accettabile che una delle poche aziende, l’unica realtà privata di dimensioni consistenti che ha deciso di investire a Locri da oltre 12 anni, possa essere depotenziata con gravissimi danni su tutto il territorio. L’azienda, che nel 2017 conta 361 risorse operative e circa 15 risorse di staff regolarmente assunte ed allocate sulle due commesse attualmente attive. ENGIE che ha deciso di uscire dalla sede di Locri per motivi organizzativi interni ed ha posto come condizione a Call&Call di trasferire l’attività a Casarano, sede pugliese del Gruppo Call&Call, di fatto avviando la procedura per riduzione di personale mette in ginocchio la stabilità economica e la pace di altrettante famiglie che vi lavorano.
Come vescovo di questa piccola diocesi del Sud Italia sono preoccupato per il futuro di tante famiglie. In questa area del profondo Sud non solo non sorgono nuove aziende, ma le poche operative vengono ridimensionate o chiuse. E, mentre a Roma si discute di politica, la crisi lavorativa qui si aggrava e cadono le ultime speranze delle famiglie. Come vescovo pastore in questo territorio colgo il quotidiano grido di dolore della gente, alla quale non resta che emigrare altrove in cerca di un posto di lavoro.
CHIEDO AI POLITICI DEL TERRITORIO DI FAR QUADRATO E DI METTERSI AD UN TAVOLO DI LAVORO PER STUDIARE LE MODALITA’ CONCRETE PER EVITARE LE GRAVISSIME CONSEGUENZE DI UN LICENZIAMENTO IN MASSA CHE METTEREBBE IN GINOCCHIO L’ECONONOMIA DI QUESTO TERRITORIO.
5. FACCIO APPELLO A TUTTE LE SOCIETÀ OPERANTI CON IL TELEMARKETING DI OFFRIRE NUOVE OPPORTUNITA’.
FACCIO ALTRESI APPELLO A TUTTE LE FORZE SOCIALI ED ECONOMICHE SANE CHE PRENDANO IN CONSIDERAZIONE LA POSSIBILITA DI APRIRE NUOVE ATTIVITA’ ECONOMICHE IN QUESTA AREA DEL SUD PER EVITARE CHE SIA AGGRAVATA LA SITUAZIONE DI TUTTO IL TERRITORIO.
SEGUIRO’ CON ATTENZIONE LA VICENDA CHE MI AUGURO POSSA TROVARE SOLUZIONE. SPERO CHE LE FORZE POLITICHE DEL TERRITORIO PRESTINO PIU’ ATTENZIONE AD UN’ EQUA DISTRIBUZIONE DELLE OPPORTUNITA’ DI LAVORO, PER NON ACCRESCERE LE SITUAZIONI DI DISCRIMINAZIONE E DI DISUGUAGLIANZA SOCIALE.”
Durante l’incontro è intervenuto anche il Sindaco di Locri Giovanni Calabrese
(INTERVISTE VISIBILI ALL’INTERNO DI TG NEWS)