Lun. Lug 29th, 2024
«Era stato stabilizzato ma serviva una trasfusione»
 

Forse un caso di malasanità all’ospedale di Locri. È quanto affermano i familiari di Gaetano Bottiglieri, 53enne autista di Siderno, deceduto ieri mattina alle 7 all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, che hanno sporto denuncia al Commissariato di polizia sidernese.

Tutto è iniziato sabato pomeriggio quando Bottiglieri, mentre si trovava in un bar di Siderno, è stato colto da una improvvisa emorragia alla bocca e al naso. Immediatamente veniva chiamata una autoambulanza che trasportava lo sfortunato autista presso il Pronto Soccorso di Locri. Qui i sanitari intervenivano e tempo dopo, informavano i familiari che avevano «stabilizzato il paziente», e che lo avrebbero tenuto in Pronto Soccorso «in osservazione».

I familiari di Bottiglieri, evidenziando che il loro congiunto recentemente aveva subito un intervento alla mandibola in un ospedale di Messina, chiedevano ai medici del Pronto Soccorso che il loro congiunto venisse ricoverato in un reparto e che venissero chiamati degli specialisti per poter intervenire in maniera adeguata.

Fino a quando la situazione non è precipitata. Nel pomeriggio di domenica l’emoglobina del paziente superava i limiti di guardia, raggiungendo i livelli di 6/7 e i medici decidevano di trasferirlo all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro perché avesse la possibilità di essere sottoposto a trasfusioni. L’autoambulanza per il nosocomio catanzarese partiva da Locri intorno all’una della notte di ieri. Le condizioni di Botttiglieri tuttavia sono gradualmente peggiorate, fino a quando intorno alle 7 del mattino di ieri lo sfortunato autista ha cessato di vivere.

La Procura di Catanzaro, a seguito della denunzia dei familiari, avrebbe aperto un fascicolo, disponendo l’esame autoptico sulla salma.

Barbuto (Fsi-Usae):«Sicurezza negata»

All’ospedale di Locri, l’erogazione dei servizi sanitari resta precaria, «non c’è discontinuità col passato, permane «l’uso improprio delle risorse», oltre alla nota carenza di personale». A formulare la denunzia stavolta è la segretaria territoriale del sindacato Fsi-Usae, Emanuela Barbuto.

«Siamo a fine agosto – scrive – e ancora l’Asp di Reggio, nonostante gli sforzi non è ancora riuscita a Locri a organizzare un sistema che permetta agli operatori, che sono ancora in attesa di tampone, e ai pazienti che necessitano di ricovero di verificare in tempi rapidi il proprio stato di salute in merito al Covid-19».

FONTE GAZZETTA DEL SUD

 

SERVIZIO DI NICODEMO BARILLARO

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