La mancanza di un bagno per disabili e alcune porte antipanico non a norma impediscono l’accesso ai tifosi. Indignazione tra i supporter del San Luca.
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Dopo oltre due mesi dalla chiusura, lo stadio “Corrado Alvaro” di San Luca torna a ospitare le partite della squadra locale, ma con una limitazione importante: le gare si svolgeranno a porte chiuse. Il provvedimento, che impedisce l’accesso ai tifosi, è stato adottato a seguito della mancata conformità dello stadio agli standard di agibilità richiesti dalla Commissione di Vigilanza.
La squadra di calcio del San Luca, impegnata nel massimo campionato regionale, giocherà domani contro l’Isola Capo Rizzuto, ma sugli spalti ci saranno solo dirigenti e addetti ai lavori autorizzati. Questo compromesso, se da un lato permette alla società di evitare ulteriori trasferte onerose, dall’altro ha generato forte delusione tra i tifosi, costretti a seguire le partite da una collina che sovrasta lo stadio.
La decisione della Commissione è stata motivata dalla mancanza di un bagno per disabili negli spogliatoi e dall’irregolarità di alcuni maniglioni antipanico. Tuttavia, la struttura della tribuna coperta, verificata attraverso carotaggi statici, è risultata a norma. Questa apparente discrepanza ha suscitato critiche accese tra i supporter e gli addetti ai lavori, che faticano a comprendere come problemi limitati a specifiche aree possano impedire l’accesso del pubblico in una tribuna ritenuta conforme.
La situazione è ancor più esasperante se si considera che, in una regione dove molti impianti sportivi presentano problemi più gravi, il “Corrado Alvaro” è considerato uno degli stadi più moderni e funzionali. Per molti tifosi e osservatori, questa vicenda rappresenta una frustrazione non solo sportiva, ma anche sociale, evidenziando l’inefficienza di una burocrazia percepita come lenta e spesso scollegata dalla realtà.
Mentre il San Luca Calcio cerca di concentrarsi sulle proprie sfide sportive, il desiderio unanime della comunità è che le criticità vengano risolte rapidamente, per restituire finalmente ai tifosi la possibilità di vivere lo stadio e supportare la propria squadra direttamente dagli spalti.