(e per conoscenza ai Leaders del Centrodestra e al Presidente della Regione Calabria e al Presidente del Consiglio Regionale della Calabria)
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Gentilissima On. Presidente del Consiglio,
Le scrivo quale esponente nazionale del mio Partito, difatti sono membro della Direzione Centrale dell’UdC, nonché Responsabile dei ‘Rapporti con i mondi di comune ispirazione’ e ricopro il ruolo di componente del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana, per la quale ho ho la delega di ‘Supervisore Italiano’, che mi ha conferito il suo Leader, l’ex Presidente del Libano Amine Gemayel, con cui, durante la sua ultima visita di Stato, nello scorso Febbraio, sono stato, come Lei ricorderà, proprio a Palazzo Chigi.
Premetto che è una lettera pubblica, poiché pubbliche sono le questioni, non sulla Sua persona e men che mai sulla Sua Leadership, bensì in merito ad una politica che Lei porta avanti in maniera dignitosa, la quale in qualche caso e per responsabilità di alcuni soggetti esponenti (lo saranno per sempre?) di ‘miniforze’ di centrodestra (ovvero con quozienti da prefisso telefonico, perciò non certo la Sua) inquinano la credibilità di un progetto comune e di una visione condivisa.
Le nostre due rispettive culture politiche, infatti, affondano le radici in una concezione ‘novecentesca’ e ciò non rappresenta un male o una ‘moda desueta’, semmai ossequio alla magistrale opera che è, per l’appunto, la politica, la quale un grande Pontefice, cioè San Paolo VI° (fu persino il vero fondatore della Democrazia Cristiana), definì “la più alta forma di carità cristiana, nella vita laica”.
On. Presidente del Consiglio, mi permetto di illustrarLe, ordunque, l’anomalia inerente Catanzaro, Città Capoluogo di Regione in Calabria, dove a queste latitudini, nel Centrodestra -per responsabilita` di uno ‘guastarore professionista’ (chieda conferma a Forza Italia e mi darà ragione!) ‘la confusione regna sovrana’, senza poi omettere le inefficienze di un Sindaco, privo, in Consiglio Comunale,di maggioranza organica ed omogenea, laddove però L’Amministrazione cittadina è espressione di una minoritaria sinistra indefinita, ma altrettanto massimalista e ‘fintobuonista’
On.Presidente del Consiglio, quanto Le ho accennato in incipit è tanto più dimostrato, in quanto sono persino oggetto di plurime insolenze continue, le quali ricevo -in modo sotterraneo- poiché senza nulla a pretendere e a chiedere per me, faccio sentire la mia giusta voce, con solidarietà di molti e ostilità di pochi -circa i quali prenderò, da par mio, provvedimenti seri e inesorabili- pur se i pochi, praticano veleni, tipici di uno sparuto ‘sinistrume italico’, il quale non mi impressiona affatto, ma a cui reagirò nei modi più consoni, dal punto di vista pubblico ed evidente.
Ciò rappresentatoLe, viene persino avallato e praticato da figuri (inetti politicamente, discutibili socialmente, improbabili culturalmente e complessati psicologicamente…e non solo, se per questo!), i quali -come Le ho già accennato in precedenza- ‘albergano’, allo stesso tempo (e part-time?), nel centrodestra, come nel centrosinistra, quasi fosse cosa normale, in luogo al fatto, semmai, di essere se non volgarissimo trasformismo, una immorale e promiscua ordalia (che spererebbero di praticare, pur non riuscendoci e non sto a dire se la cosa sia solamente metaforica o meno): è intollerabile, se non altro per quanto attiene l’aspetto politico, poiché svilisce, principalmente uno dei cardini su cui si basa la coerenza e di conseguenza l’autorevolezza, poiché -come Lei ha sempre detto- la chiarezza la si deve al popolo sovrano in sfregio alla poligamia delle alleanze, quindi in ossequio alla sana politica.
Le dicevo, quindi, che qui, in questa terra difficile, si arriva a fondre e confondere -per mero esercizio di affermazione di un ‘poterucolo’ narcisistico- la Sinistra (in minoranza) che si regge, a Catanzaro, grazie a ‘frange’ di Centrodestra, riconducibili ad un certo Antonello Talerico, il quale neanche avrebbe votato la candidata camerale del collegio maggioritario, la mia amica Wanda Ferro e ha -sempre il Talerico- truppe raccogliticce da altri gruppi in Consiglio Comunale di Catanzaro, pur se provenienti dal Centrodestra, facendo valere questi numeri, per effimere posizioni di politicune, giammai sussistente e dignitoso.
Inoltre, suddette ‘frange’ appoggiano, in modo organico, una Giunta Comunale -fallimentare secondo tutti i commenti e gli indicatori- guidata dal ‘sinistrorso’ Nicola Fiorita, a sua volta tardo sessantottino (e tardo lo definisco in riferimento al ’68), per di più affine ed afferente ad un castrismo cumunistoide.
Il Sindaco, difatti, ha ospitato la figlia del Castro, nel mese di Febbraio scorso, pur non avendo però chiesto scusa delle affermazioni razziste, che settori della sua ‘non maggioranza’, hanno compiuto nei confronti del Libano.
A tal proposito, mi preme InformarLa che l’Ambasciatrice del medesimo Paese aveva cortesemente e diplomaticamente richiesto, scuse e precisazioni, per come riporta la stampa, con desolazione di tali soggetti di siffatta impostazione di politicanti).
Non cito al momento financo le defaillance istituzionali di Fiorita, le quali mi riservo di illustrare in chiosa e di seguito menzionero`,con inoppugnabile dettaglio, ma delinerò il Talerico, affinché Lei sappia di chi o cosa parliamo.
Costui, nella sua veste di Consigliere Comunale, è persino il presunto Coordinatore Regionale di Noi Moderati, altrettanta presunta neoformazione politica del centrodestra (e dico presunta, poiché io sapevo che esisteva Noi con l’Italia, pur se ciò poco mi importa e manco li considero), quindi il Cordinatore Regionale di ‘Noi…come si chiamano’-parliamo sempre dell’Avv.Antonello Talerico (per altro Consigliere Regionale sub judice e non definitivo, perché qualora decidesse in Cassazione ben altra storia si scriverebbe, ma ciò è di competenza dei magistrati), si trova alla Regione (se e fino a quando dovesse restare) in maggioranza con il Centrodestra guidato da Roberto Occhiuto, ma a Catanzaro, non solo è organico, ma esprime pure un Assessore in carica (e ne pretende altri…molti altri), proprio con tale alleanza ‘fioritesca’, che con noi è culturalmente e politicamente avversa, incompatibile, innaturale ed alternativa.
Difatti, con Fiorita, ci sono persino, oltre al PD e un’indefinita area di sinistra extraparlamentare, di chiaro culturame radical-chic (in salsa di morzello, squisito piatto tipico di questa città), persino i Cinquestelle -dico i Cinquestelle!- che non mi sembrano affatto e per nulla un baluardo di civiltà, basato su meritocrazia e garantismo.
In più, Fiorita, che come ho ben detto prima (con tanto di evidenza), è aduso a non ossequiare e dare corso -sua sponte e per come sarebbe giusto, ed obbligatorio fare- anche le disposizioni della stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri, allorquando tale organo, da Lei presieduto, aveva stabilito ‘Il Lutto Nazionale’ per la scomparsa del compianto ex Presidente del Consiglio, On. Arnaldo Forlani: solamente in forza di una mia lecita e legale (oltre che documentatissima) azione politico/personale, esercitata a norma di legge e di sensibilità affettiva (nei confronti del defunto), ‘lorsignori comunali’ (ho prove video e di chat) hanno inteso ottemperare, ma sempre in modo ‘parziale’ le vostre disposizioni, però quasi fosse un ‘contentino’ per evitar altre polemiche, oppure una sorta di ‘minimo sindacale’ (in verit, parecchio striminzito, quindi maggiormente oltraggioso).
Su questo ultimo aspetto ho registrato le solite mistificazioni e il loro fastidio e ho potuto vedere rispettate le deliberazioni da voi adottate come Governo Centrale, con fatica da parte mia e con insulsaggine da parte loro (si…insulsaggine), perciò è dimostrato ‘ex tunc’ o scarso rispetto in merito alle prerogative riconosciute e assegnate a voi collegialmente e a Lei in maniera particolare.
Tali sono i comportamenti di questi qui, cioè i ‘fioriteschi’, con il supporto di quell’altro lì, che è Talerico.
Fiorita, ha pure avuto l’ardire -come dimostra una scarna e breve nota stampa (difatti poi sparita a seguito di una mia controreplica)- di non aver ricevuto istruzioni e indicazioni in merito alle decisioni da voi adottate, facendo adombrare una inadempienza del Predetto di Catanzaro, a cui io difatti ho scritto e che di seguito allego in calce, alfine di dipanare qualsiasi equivoco e meglio fornire dettagliata completezza sulll’argomento.
Gentilissima On. Presidente, la politica è sentimento (pur se non si fa con i sentimenti), ma soprattutto è passione, coerenza, rispetto dei ruoli e delle Istituzioni, persino e principalmente, degli uomini e delle donne, che hanno dato e rappresentato lustro e servigio alla Patria (la stessa Patria che Lei, sempre e giustamente cita e io condivido), anche quando non sono della ‘nostra stessa parte’, ma che Lei ha ben ricordato, onorandoli ed onorandole -a mo’ di pacificazione nazionale- nelle Sue dichiarazioni programmatiche.
Sommessamente, con rispetto verso la Sua persona e la Sua Leadership, ma pure della alleanza di Governo tutta e financo per amor di pedagogica funzione di noi più esperti, rispetto a neofiti effimeri (anche coloro che si trovano ad essere effimeri e neofiti, ma al momento li ritroviamo quali ‘nostri compagni di viaggio’), invoco rispettosamente una parola di chiarezza al nostro interno per quanto concerne il Talerico (se aspettiamo Lupi&co, non vi sarà mai e poi mai), ma al tempo stesso un richiamo ufficiale e una verifica approfondita -nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle prerogative del Governo e delle sue articolazioni periferiche- circa l’operato e il comportamento del (futuro ex?) Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, dell’Amministrazione, della sua gestione e di come rappresenta (se le rappresenta), il rispetto delle funzioni istituzionali a lui in capo, persino in merito alle disposizioni da voi diramate.
Ciò vale, financo per appure le giuste osservanze in merito alle esequie del Presidente Berlusconi, di cui non ho riscontro, non essendo stato in Calabria in quei giorni.
La saluto con stima e riverenza,
Vincenzo Speziali