di Enzo Siviero*
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PROLOGO – Antonella Italiano ad Africo in Aspromonte. Un contatto inusuale foriero di inattesi sviluppi
Cara Antonella, da studentessa di Ingegneria del nostro Ateneo, mi hai chiesto (in modo poco ortodosso ma proprio per questo assai intrigante…), la tesi di Laurea triennale da sviluppare con il progetto di un ponte “a banda tesa” , come rivisitazione in chiave moderna del “ponte tibetano” , nel tuo paese in Aspromonte. Mi hai scritto così d’impulso un paio di mail che mi hanno profondamente colpito. Era chiaro che mi avevi studiato in modo molto approfondito, descrivendomi piuttosto bene, pur non avendomi mai incontrato. Mai mi era successo in quasi mezzo secolo di vita accademica. Ne voglio qui riportare alcuni brani assai significativi. Ho immediatamente risposto in modo positivo invitandoti in sede a Roma per definire meglio i contorni della tesi stessa.
Leggendo e rileggendo questi tuoi scritti mi sono convinto che dovevo vedere questi luoghi, per me già “magici”. Così approfittando di un passaggio istituzionale tra Sicilia a Calabria, sono venuto a trovarvi il 12 e 13 giugno. Anche allo scopo di immergermi in questi luoghi che, detto per inciso, non mi erano del tutto estranei poiché il mio “mitico” nonno Agostino negli anni venti del secolo scorso vi aveva costruito una strada a Bova, presumibilmente quella, ormai dissestata, che porta ad Africo.
Inutile dire che l’accoglienza che mi avete riservato è stata a dir poco strepitosa. I vari scambi di idee. I colloqui approfonditi sui temi del Sud e della Calabria in particolare. Le interviste televisive. Tutto ha concorso a farmi sentire “a casa”, tanto che il sindaco mi ha proposto la concessione della cittadinanza onoraria di Africo, programmata per il 28 agosto. Ma vi è di più! Il polo didattico convenzionato con eCAMPUS si è rivelato una miniera di opportunità. Dall’imponente plesso didattico ormai in disuso fondato da don Giovani Stilo, non è difficile immaginare uno sviluppo che, riprendendo i successi del passato, possa evolvere in quella che presumo possa essere l’università della Locride. Un disegno strategico di assoluto rilievo volto a radicare i giovani nei loro luoghi d’origine consentendo loro di studiare “a e da casa”. Un impegno sociale cui tutti dovrebbero tenere a partire dalla Regione Calabria. In fondo lo straordinario passato della Magna Grecia potrebbe essere il viatico più efficace per motivare le “genti” di questi incredibili luoghi a vedere il futuro non più nella rassegnazione del pessimismo, ormai, credo, fin troppo radicato nell’intimo delle coscienze, ma con una prospettiva di crescita collettiva. In tal senso anche il mio disegno “visionario” (ma non troppo…) di collegare l’Africa con l’Asia, dalla Tunisia passando da Sicilia Calabria Basilicata e Puglia (TUNeIT) all’Albania e Salonicco fino a Istanbul (GRALBeIT).
Il seguito a fine agosto.
IL VIAGGIO – Un meraviglioso percorso di “verità” partecipe di una comunità di gente eccezionale
Con queste premesse, il mio viaggio ha poi assunto diverse motivazioni, ben più intense di quanto potessi inizialmente immaginare.
La principale era certamente la cerimonia ufficiale programmata e ricevere dalle mani del sindaco Francesco Bruzzaniti, la pergamena come attestato formale del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del comune di Africo il 28 agosto. Un evento tanto semplice quanto profondo. Era per Africo la prima volta in assoluto! E il significato andava ben oltre le motivazioni indicate nella pergamena.
La seconda motivazione, a seguire, era l’inaugurazione dell’anno accademico del nuovo polo didattico eCAMPUS, in Africo, a poca distanza dal municipio, con il corredo dell’esposizione in anteprima e a sorpresa, della mia “terza” mostra The bridgeman, dopo la prima Enzo Siviero: il tema del ponte del 1999 e la seconda Bridging ponteggiando del 2009.
L’iniziativa universitaria di Africo, pur ancora minimale, è già un grandissimo successo. È stata ideata e condotta da Giandomenico Stilo, con il supporto di eCAMPUS, con una collocazione emblematica all’interno di una struttura a dir poco imponente e oggi, inopinatamente, pressoché abbandonata. Un plesso didattico che incredibilmente, molti anni addietro , ad opera dello zio , uno straordinario prete di Africo, don Giovanni Stilo, era miracolosamente sorto dal nulla! E poi come spesso succede in Calabria e non solo, letteralmente “demolito” nella sua funzione primaria, per faide politiche di bassissimo livello , da parte di uomini malefici, ma con la colpevole connivenza di una magistratura dai comportamenti ampiamente censurabili. Solo dopo tanti anni di enorme sofferenza, quando ormai il più era distrutto, si ottenne la riabilitazione finale, quasi una “resurrezione” dopo il martirio. Troppo, troppo tardi la Cassazione ha ristabilito la verità di un impianto accusatorio del tutto inconsistente. E, paradosso tutto italiano, per nulla cristiano, senza alcun pentimento da parte degli aguzzini, o anche le loro scuse per il male causato all’intera Calabria. Avvenimenti ben descritti nello splendido volume Il Vangelo Secondo Don Stilo.
E infine, a chiudere in bellezza, invitato dalla Regione Calabria a partecipare all’evento “Gente in Aspromonte” nei giorni successivi 29 e 30 tra Africo e Bova. Ecco quindi che, come d’incanto, ho rivissuto l’emozione dei ricordi aneddotici di famiglia. Questa volta dal vivo! Infatti proprio tra Bova e Africo, negli anni ‘20 del secolo scorso, mio nonno Agostino aveva costruito una strada! E io l’avevo appena percorsa! Un’emozione unica. Cosicché il sindaco di Bova Santo Casile, appena saputo di questa antica storia, che così da vicino riguardava la mia famiglia, prontamente mi ha inviato una apposita pubblicazione che illustra le fatiche di allora volte al futuro.
Un segno ulteriore, certo non casuale, che un secolo dopo Africo in queste terre della Locride e del Grecanico, mi avrebbe accolto come cittadino onorario. Neo africoto! Ero dunque diventato cittadino Calabrese.
Ancora una volta, lo ammetto con grande gioia, ho percepito quell’emozione che ebbi nel 2010 allorché “salvai” quella meraviglia di Ponte che si trova a Gimigliano in provincia di Catanzaro. Un’opera straordinaria realizzata alla fine degli anni ‘50 dal mitico Adriano Galli. Forse uno dei ponti più belli d’Italia ahimè pressoché sconosciuto ai più, così come lo è, almeno in apparenza la stessa Calabria stessa.
Ma vi è di più, molto di più. In questa “due giorni” ho potuto incontrare alcuni personaggi che mi hanno davvero impressionato. Eccone uno con il quale ho interloquito più a lungo. Luciano Pezzano. Un intellettuale non dichiarato e per questo più vero, decisamente fuori del coro. Un artista filosofo o meglio antropologo, che, con un gesto di sorprendente generosità, mi ha donato un suo prezioso volumetto dal titolo assai intrigante SAXA LOQUUNTUR. Un invito a entrare nell’Uomo e nella sua Storia.
Altro soggetto che mi ha profondamente colpito è lo scrittore Gioacchino Criaco. Più volte citato dai vari relatori, di lui mi ha colpito l’inusuale capacità di interpretare le sue terre e le sue genti. Ma soprattutto il riscoprire il “genius loci” che caratterizza questi luoghi magici dove il mito riaffiora costantemente dalle acque delle cascate fino ai ruscellamenti delle fiumare e il riversarsi verso il mare. Quel mare solcato dalla storia che nella Magna Grecia ci ha lasciato più Grecia che nella stessa Grecia. Financo con la denominazione di Terre Grecaniche ove si parla, o meglio si coltiva, il greco antico come lingua madre. Mi sono così ripromesso di leggere a breve qualche suo libro per essere anch’io partecipe non episodico del vissuto di queste terre. Tanto più che, con questa idea dell’Accademia della Locride, penso che potranno formarsi sotto l’egida di eCAMPUS, nuovi cenacoli portando a fattor comune le molte iniziative di varie associazioni già attive nei vari paesi anche dell’area grecanica. Ad maiora.
EPILOGO – Ancora in fieri
Il 14 novembre a Novedrate, sede ufficiale di eCAMPUS sarà per me come rettore, proclamare Antonella Italiano “dottore” in ingegneria Civile e Ambientale Laurea Triennale (così recita la formula di rito) ! Con la previsione, il giorno successivo, sempre a Novedrate, di organizzare un altro evento per festeggiare i miei 50 anni di Laurea. Sarà anche esposta la versione definitiva della mia terza mostra The Bridgeman, con la mia Lectio Magistralis. Ma ciò che più importa, a seguire, avrei previsto la presentazione della Tesi di Antonella sull’idea progettuale del nuovo ponte “a banda tesa” da realizzare ad Africo, alla presenza di una delegazione della Locride e dell’Area Grecanica alla quale eCAMPUS intende conferire una targa speciale. Sarà, questo, il viatico migliore per far decollare altresì la nuova idea dell’Accademia, così come da me immaginato in questi giorni “aspromontani”. Con la promessa di altre mie visite in futuro per parlare direttamente ai giovani e confermare loro che la Calabria e l’intero SUD sono il futuro dell’Italia e dell’intera Europa come “ponte” verso l’Africa e ideale collegamento con le nuove “vie della seta”. Con questa nuova idea di “ingegneria visionaria” i sentieri della Conoscenza e della Cultura torneranno così a intersecarsi proprio nella Magna Grecia. Perché, come amo spesso ripetere, “per andare avanti bisogna guardare indietro”.
Forza giovani! Riprendete il cammino per interpretare il futuro.
*Ingegnere, architetto, rettore Polo universitario E-Campus