MIMMO LANCIANO SCRIVE ALL’EX GIORNALISTA RAI PIETRO MELIA SUL SUO LUNGO ESILIO DA BADOLATO (CZ)
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LETTERA APERTA AL GIORNALISTA PIETRO MELIA DI SOVERATO DI CALABRIA
Caro Direttore, dott. Pietro Melìa!
A parte l’affettuosa ed antica amicizia e la reciproca stima professionale, tu resti sempre il mio stimato ed ammirato direttore del memorabile mensile “Punto &@ Capo”! Devi sapere che esattamente alle ore 21,16 di giovedì 29 agosto 2019 ho ricevuto da un amico la seguente frase (via whatsapp) sul telefonino: “Pietro Melìa ti ha appena ricordato dandoti tutti i meriti che ti spettano”. Era un messaggio “in diretta” mentre tu stavi ancora parlando nel presentare il film di Imelda Bonato “Badolato amata terra mia tra cielo e mare”.
Evidentemente ti riferivi alla mia vicenda del “paese in vendita” del biennio 1986-88 che aveva dato il primo allarme internazionale sullo spopolamento del borgo con qualche primo concreto beneficio di rivitalizzazione. E ancora più visibilità mondiale aveva poi dato (dieci anni dopo, quasi per caso) l’ospitalità dei profughi curdi della nave Ararat, dal 27 dicembre 1997 rilanciando moltissimo l’interesse per la salvezza di Badolato Superiore, pure come esempio di oltre 12mila borghi in disgregazione nella sola Europa.
La sera stessa dello scorso 29 agosto (terminata la proiezione del capolavoro della ineguagliabile regista Bonato) numerosi altri amici mi hanno telefonato per dirmi che, tra l’altro, nella medesima occasione, ti eri rivolto direttamente al sindaco Gerardo Mannello, lì presente, per chiedergli se non fosse il caso di porre fine al mio esilio da Badolato e di trovare una riconciliazione, dopo ben 32 anni dal mio allontanamento dalla Biblioteca comunale (contro cui non mi risulta che qualcuno abbia protestato a voce o per iscritto).
Carissimo Pietro! Ti ringrazio e ti sono riconoscente davvero tanto per almeno tre motivi. Innanzi tutto per la tua grande attestazione di fraterna e disinteressata amicizia. Secondo, perché per la prima volta in 32 anni un intellettuale calabrese ha preso posizione a riguardo. Terzo perché tale tuo intervento è avvenuto pubblicamente, davanti ad almeno 400 persone presenti in attesa della proiezione del film che conteneva pure l’accenno a quella mia devota iniziativa verso il paese-culla della mia famiglia e del popolo che amo.
Ovvio, sarebbe troppo lungo riandare ai come ed ai perché di questa strana situazione di esilio. Tuttavia ti voglio rassicurare sul mio stato di benessere generale e sulla mia permanente ed esaltante felicità esistenziale, mai e poi mai assolutamente intaccata da situazioni estranee alla mia onestà e buona fede.
Riguardo il porre termine al mio esilio, direi che ormai è troppo tardi interromperlo, poiché si è andati oltre tempo massimo per intervenire. Ho già 70 anni, vivo serenamente in pensione, continuo a scrivere e mi godo il mare. Riguardo la riconciliazione, da parte mia non c’è bisogno di nessuna riconciliazione, poiché sono rimasto personalmente amico con tutti e se qualcuno degli ex-amministratori non mi rivolge la parola è evidente che dipende da lui e non certo da me, che sono sempre e comunque amico con tutti e di tutti.
Dopo essermi trasferito definitivamente ad Agnone del Molise il primo novembre 1988, ho frequentato assiduamente Badolato fino a quando, ceduta la casa ereditata dai miei Genitori il 19 dicembre 2012, ho deciso di non scendere più a Badolato perché non me la sentivo emotivamente. Sono quindi quasi 7 anni che non sento l’esigenza di varcare il confine della Calabria, da cui mi sento ostracizzato anche a livello regionale. Ne darò conto in un libro che sto scrivendo e che in parte sto pubblicando a puntate (come “Lettere su Badolato” e come “Lettere a Tito”) sul sito www.costajonicaweb.it di Messina per la gentilezza del direttore e fraterno amico Tito Agazio Lanciano di Guardavalle, che ringrazio pure qui. Così come ringrazio il sempre attento direttore di www.soveratoweb.com che solitamente rilancia questi miei scritti.
Sii felice, Pietro, come lo sono io e guardiamo sempre avanti, convinti che ognuno si cuoce nel suo brodo!
Cordialissimi abbracci e salutissimi anche in famiglia! Mimmo Lanciano da Agnone, 02 settembre 2019