Mar. Lug 16th, 2024

“La famiglia tradizionale, costituita da un uomo e una donna che, davanti all’altare del Signore, celebrano il sacramento del matrimonio, nella nostra moderna e sviluppata società, è in via d’estinzione”. Fa discutere la lettera che il parroco di Cropani marina, centro del Catanzarese, ha fatto recapitare in queste ore, ai numerosissimi cittadini residenti nella marina, a pochi giorni di distanza dalla storica festa dedicata al Patrono San Antonio da Padova. Al centro della missiva del comitato organizzatore e del prete, don Raffaele, oltre alla richiesta di contributi, un pensiero sulla crisi della “famiglia tradizionale” e una ferma condanna di unioni civili, convivenza fra persone dello stesso sesso e istituti ormai radicati nella società come il divorzio.

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“Non più tardi di qualche anno fa – si legge  nel testo – il cristiano considerava il matrimonio come uno dei pilastri essenziali per la edificazione di una vita pienamente realizzata e felice. I numeri ci dicono – riporta ancora la lettera indirizzata alla comunità – che negli ultimi decenni i matrimoni religiosi cono clamorosamente diminuiti e le rare famiglie, che nascono sotto la benedizione di Dio, si dimostrano sempre più fragili, confuse, smarrite, del tutto impreparate a curare la crescita umana e spirituale di genitori e figli. Come pastore di questa comunità – rimarca – è mio obbligo ricordare a voi tutti, cari fratelli, che il divorzio, le convivenze, le unioni civili, le unioni tra persone dello stesso sesso, e ogni altra forma di unione illegittima sono un grave attentato all’istituzione della famiglia, fondata sul matrimonio”.

L’opposizione delle associazioni: “Indecente”

Le parole del parroco di Cropani Marina, centro in provincia di Catanzaro, contro ogni forma di unioni civili hanno diviso il paese. Molto critica la posizione del Comitato Kropos, che unisce le associazioni locali, pronto a sostenere che “di fronte ad una simile indecenza non si può rimanere in silenzio. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la cristianità”. La posizione delle associazioni cropanesi è durissima, al punto che la lettera viene definita una “triste ed imbarazzante comunicazione arrivata alle famiglie da parte del parroco di Cropani Marina”. Il comitato ha anche ricordato che “nelle estati 2021 e 2022 abbiamo organizzato l’evento denominato ‘Cropani over the Rainbow’, con l’obiettivo di celebrare l’amore e discutere di diritti civili e discriminazioni. Ci è stato spesso detto che certi argomenti non fossero del tutto adatti ad un contesto di provincia, ed abbiamo sempre risposto che il nostro obbiettivo fosse proprio quello di dimostrare il contrario, in quanto temi come questi interessano tutti in prima persona”.

Secondo il comitato, “non si può accettare che in una piccola realtà come la nostra (in cui il parroco del paese riveste un ruolo di grande importanza), si possa utilizzare pretestuosamente la devozione ad una celebrazione religiosa per veicolare dei messaggi discriminatori e pieni di odio come quelli contenuti in questa lettera. Non si può e non si deve accettare, che ancora nel 2023, in cui tutti siamo mediaticamente al centro del mondo, la nostra comunità venga coperta di ridicolo da idee medioevali. Non bisogna accettare che si tirino in ballo figure della cristianità per alimentare e sostenere messaggi di odio che di cristiano non hanno assolutamente nulla”. Intanto, la polemica sui social è diventata virale e si moltiplicano i messaggi di critica e contrapposizione.

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