Mar. Lug 16th, 2024

Sotto la lente gli aiutiagli operatori e i nuovi bandiper ridare linfa al settore

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L’emergenza sanitaria ha travolto tutti. Ha spezzato e sospeso vite. Anche di coloro che con l’arte e la cultura contribuiscono alla crescita del Paese. Arte che, spesso, ha dovuto fare i conti con pochi spazi, poche risorse. E che oggi si è trovata davanti il Covid. Ma quello dell’arte è un mondo che non si arrende. Anzi reagisce. Come ha fatto il coordinamento di CReSCo Calabria, che ha chiesto un confronto alla Regione. Lo ha fatto una delegazione del movimento, che è stata ricevuta, presso la sede del Consiglio regionale, dal vice presidente e assessore alle Attività culturali Nino Spirlì, affiancato dalla dirigente generale Tallarico e dalla dirigente di settore Cauteruccio.

Il coordinamento ha condiviso con Spirlì un documento di Problem Solving, elencando una serie di punti critici per lo spettacolo dal vivo – dall’emergenza all’ordinaria gestione dei fondi per il teatro – con particolare riferimento alla legge regionale 19. Obiettivo: costruire un’interlocuzione costante, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico per il teatro, da avviarsi entro la prima metà di giugno. Dialogo, dunque, il leitmotiv per trovare soluzioni condivise a partire dai fondi straordinari per singoli e imprese esclusi dagli incentivi per l’emergenza, per cui le istituzioni si sono dimostrate disponibili a coinvolgere l’assessorato al Lavoro. A cui si somma la proposta di CReSCo di mettere a sistema lo spettacolo dal vivo, iniziando dall’applicazione della Legge 19, attualmente ferma esclusivamente ai finanziamenti per la produzione e le residenze. Proposta che è stata accolta dall’assessore, il quale ha espresso la volontà di realizzare iniziative sulla formazione, sulla distribuzione e sulla circuitazione, annunciando anche di volere istituire una scuola regionale di alta formazione teatrale.

L’assessore ha poi confermato che la Regione intende accordarsi con le linee esecutive che assumerà il Mibact, sia per i riconoscimenti dei contributi 2019, sia per il lancio del nuovo triennio di finanziamento della Legge 19, che sarà posticipato alle annualità 2022-2024, con un 2021 da considerarsi anno ponte. Sul tavolo, però, sono state poste anche altre questioni: dal «taglio della dotazione ordinaria 2020» all’uscita dei nuovi bandi e sulla «reale fattibilità esecutiva dei progetti per via dell’emergenza sanitaria». Tanti nodi, insomma, che saranno portati al tavolo tecnico, con la consapevolezza di CReSCo che il settore paga a caro prezzo questa emergenza oltre agli atavici ritardi.

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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