L’ex presidente Caterina Marano chiede l’annullamento della delibera di sfiducia e della nomina del suo successore, accusando irregolarità procedurali.
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L’elezione di Salvatore Rocca alla presidenza dell’Ordine degli Avvocati di Crotone finisce in tribunale. Caterina Marano, ex presidente dell’Ordine, ha infatti deciso di impugnare al TAR della Calabria le due delibere che hanno sancito il suo sfiducia e la successiva nomina di Rocca. La prima delibera, datata 12 luglio 2024, ha revocato la sua presidenza, mentre la seconda, del 23 luglio, ha ufficializzato la nomina di Rocca al suo posto.
Marano, assistita dall’avvocato Marietta De Rango, contesta in particolare l’assenza di un «potere di revoca» da parte del Consiglio dell’Ordine, sottolineando che né la legge 247 del 31 dicembre 2012 né il regolamento dell’Ordine di Crotone permettono al Consiglio di revocare il presidente in carica. Secondo la legale, infatti, la legge stabilisce che il presidente è «eletto» dal Consiglio tra i suoi membri, e il rapporto tra i due non può essere considerato un «rapporto fiduciario» che possa giustificare una revoca unilaterale.
Nel ricorso, si evidenzia come la revoca della presidenza non possa essere giustificata se non in casi di dimissioni congiunte dei consiglieri, che impediscano il funzionamento dell’organo, e si accusa la sfiducia di essere frutto di «manovre di palazzo» per «occupare cariche», senza una motivazione chiara o esplicitata da parte degli altri consiglieri.
La vicenda, che ora è nelle mani del TAR, ha creato un acceso dibattito all’interno dell’Ordine degli Avvocati di Crotone, sollevando interrogativi sulla legittimità del processo di sfiducia e sulla trasparenza delle decisioni interne.