Dom. Set 1st, 2024

In 17 casi sui 24 punti monitorati lungo la costa calabrese, il 70% sul totale, le analisi effettuate da Goletta verde di Legambiente sulla qualità delle acque hanno evidenziato una carica batterica più alta di quella consentita dalla legge. Per quattordici di questi punti il giudizio è di “fortemente inquinato”

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«Attraverso i nostri monitoraggi sono emersi dati che ci preoccupano, perché nonostante le attività poste in essere dalla Regione Calabria, abbiamo riscontrato che oltre la metà dei punti campionati in Calabria sono risultati inquinati o fortemente inquinati». Ad affermarlo Anna Parretta presidente Legambiente Calabria, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio delle acque svolto dai volontari e dalle volontarie di Legambiente sulle coste calabresi.L’incontro è avvenuto questa mattina dalle ore 10:30 presso il Costa Viola Yacht Club, sul Lungomare di Palmi. Ventiquattro i punti campionati lungo le coste calabresi, di cui oltre il 60% oltre ai limiti.

Tra questi: la spiaggia presso fosso Beltrame a Montepaone lido/Soverato; la sorvegliata speciale, foce del fiume Mesima di San Ferdinando per cui «si sta valutando di fare un esposto in procura»; la foce del fiume Petrace a Gioia Tauro; la foce del fiume Angitola a Pizzo; la foce dei torrenti Caserta e Annunziata a Reggio Calabria; lo sbocco fiumara Sant’Elia a Montebello Ionico; la foce del fiume Nicá a Cariati in località Olivaretti; la foce del fiume Esaro a Crotone.

«Un conto è parlare del mare e un conto della foce dei fiumi. Sono monitoraggi che noi facciamo già da tanti anni. Accetto l’analisi fatta da Goletta verde, ma va puntualizzato che i parametri batteriologici fuori da quello che dovrebbero essere sono stati riscontrati nella foce dei fiumi e di qualche punto a mare. La nostra parola d’ordine è tolleranza zero. I controlli che noi effettuiamo vengono svolti di concerto con guardia costiera, carabinieri, e non si fermano alla foce dei fiumi, ma risalgono a monte, e vanno a individuare le persone che versano sostanze nocive, attività industriali, e tanto altro». È quanto ha affermato Michelangelo Iannone, Commissario Straordinario Arpacal.Goletta verde, la storica campagna di Legambiente in difesa delle acque e delle coste italiane ha scelto come unica tappa calabrese Palmi nel reggino. In tre giorni, dal 21 luglio ad oggi si sono affrontati temi come la qualità delle acque e l’abusivismo edilizio, si è promossa l’educazione ambientale con i laboratori didattici, realizzati grazie ai progetti Life Delfi e Life Elife, e si sono svolti flash mob, come quello dal titolo “No al rigassificatore, sì alle rinnovabili”.

Goletta Verde nasce, come ogni campagna Legambiente, per monitorare, informare e sensibilizzare, difendendo i beni comuni e migliorando la vivibilità del territorio.

Tutto ciò in un momento storico in cui la salute delle acque è sempre più messa a rischio dai rifiuti come la plastica, scarichi non depurati, comportamenti illegali ed ecomafie.

All’incontro presso il Costa Viola Yacht Club di Palmi si sono informati i cittadini sulla qualità ambientale del territorio e sull’urgenza di tutelare il prezioso ecosistema marino. Intervenuti all’appuntamento: Alessandro Riotto, assessore all’Ambiente del Comune di Palmi; Maria Sorrenti, presidente circolo Legambiente Cittanova; Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria; Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde; Salvatore Siviglia, dirigente Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria;  Martino Rendina, Comandante Capitaneria di Porto di Gioia Tauro; Marco Paolilli Treonze, responsabile CONOU Coordinamento Area 3; Michelangelo Iannone, Commissario Straordinario Arpacal.

Il dirigente del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria ha messo in evidenza gli interventi in atto e le molteplici attività di monitoraggio svolte, e ha rimarcato che «per invertire la tendenza bisognerebbe cambiare la cultura della gente, di quei cittadini che utilizzano i corsi d’acqua come pattumiere. Si deve cambiare approccio e capire che avere un ambiente migliore va a vantaggio dei propri figli. Altrimenti gli sforzi di tutti vengono vanificati».

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