Gio. Lug 18th, 2024

 La Reggina ferma il Foggia e ottiene un punto prezioso in una sfida testa-coda che nascondeva parecchie insidie.

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E’ il terzo pareggio consecutivo per gli amaranto, ma ha un sapore totalmente diverso. Davanti c’era un avversario che in campo ha dimostrato di avere tutta la forza che si richiede una formazione in grado di lottare per la promozione diretta.

I padroni di casa giocano la gara che una piccola deve fare contro una grande del torneo, raccolgono un po’ di fortuna lasciata per strada in altre gare e incassano un 1-1 che può fare morale in vista della trasferta di Francavilla.

Ci si chiedeva se questa squadra avesse ancora qualcosa da dare, la risposta è stata positiva, dato che senza avere niente dentro è difficile venire positivamente a capo di sfide dove i valori tecnici sono nettamente superiori negli aversari.

Gli ospiti avrebbero meritato qualcosa in più, ma si macchiano della colpe peggiori per una corazzata: presunzione, supponenza e un filo di narcisismo.

 Moduli speculari e “zemaniani”

Zeman, sotto gli occhi del papà presente in tribuna, propone un undici dove Cane si riprende la maglia da titolare al posto di Maesano e un centrocampo inedito con Romanò in cabina di regia in mezzzo a Knudsen e Bangu.

Davanti c’è un Foggia che, seppur decimato dalle assenze, riesce a mettere in campo un undici di qualità assoluta. Il 4-3-3 di Stroppa viaggia ad alte frequenze  e fa muovere il pallone come poche altre squadre riuscirebbero a fare in Lega Pro.

Ma è soprattutto davanti che i pugliesi fanno paura: le tre punte restano sempre molto larghe e danno modo di inserirsi ai centrocampisti, come se non bastasse la capacità di mettere alle strette gli avversari con il semplice uno contro uno.

Subito in salita per gli amaranto

La Reggina ci mette del suo arretrando forse troppo e già al 17′ deve  capitolare: un’azione corale porta Sicurella alla conclusione mancina dal limite e Sala non ha scampo.

Sembra di rivedere la sfida col Matera, con in campo gli amaranto e una squadra di un paio di categorie superiori.

I minuti passano e la spiegazione allo stallo del match diventa chiara: gli ospiti tengono il pallone, la Reggina teme di portare il pressing per non essere facilmente aggirata dai palleggiatori e dai velocisti della formazione di Stroppa

Piove sul bagnato, poi, quando Coralli, dopo mezz’ora, è costretto a lasciare il campo a Bianchimano per infortunio.

L’unico vero squillo offensivo della Reggina lo regala Kndusen che, dopo un suo break, ci prova dal limite ma senza successo.

Vicinissimo al raddopio, invece, ci va il Foggia con Chiricò che, servito bene in area, allarga troppo il mancino.

L’episodio

Pienamente in controllo del match il Foggia corre un solo pericolo: quello di specchiarsi troppo. E accade più o meno questo quando forse il migliore in campo, il regista Agnelli, perde un pallone in maniera inopinata soffrendo l’efficace pressione di Romanò nella metà campo pugliese. Ne nasce un’azione tutta in verticale condotta da Tripicchi, Knudsen e Bangu che lancia Porcino in profondità solo davanti a Guarna, lo anticipa Angelo  che fa gol nella propria porta al 46′.

Un pareggio che penalizza oltre modo il Foggia, ma che premia una Reggina priva dei suoi uomini più importanti e capace di starci con la testa nelle fasi più critiche de match e contro un avversario nettamente più forte.

Ma è anche l’evento che fa da spartiacque nella prestazione amaranto. Nella ripresa i padroni di casa cambiano registro, assumono coraggio  e pressano molto più alti, giocando la palla con molta più’ padronanza.

Il Foggia attacca, la Reggina stringe i denti

I minuti passano, il fiato diminuisce e ad avere la meglio, in questi casi, è il talento. E il Foggia ne ha fin troppo: prima tocca a Bangu provarci con un destro al volo che finisce la sua corsa sopra la traversa, poi Chiricò, sotto la curva sud, si rende protagonista di un’azione da applausi rientrando sul mancino con un tiro che finisce coglie l’incrocio “interno” dei pali.

E non è finita perchè sempre il numero sette davanti a Sala dsi divora una clamorosa occasione trovando il grande intervento del portiere reggino e poi, sugli sviluppi del corner, il colpo di testa  del difensore Rubin va a un passo dall’insaccarsi.

La gara scivola via con qualche brivido per gli amaranto, ma il punteggio non cambierà più perchè la Reggina dimostra di avere voglia di lottare su ogni pallone.

I tifosi apprezzano.

 

 

REGGINA – FOGGIA 1-1

Marcatori: 17’ Sicurella, 45’ aut. Angelo

 

REGGINA: Sala, Gianola, Knudsen, Coralli (31’ Bianchimano), Tripicchio (80’ Mazzone), Kosnic, Porcino, Cane, Bangu, Romanò (66’ De Francesco), Possenti All. Zeman
FOGGIA: Guarna, De Almeida, Agnelli, Vacca, Chiricò (79’ Letizia), Sarno, Sainz Maza, Martinelli, Sicurella (76’ Riverola), Coletti, Rubin All. Stroppa

Arbitro: Pagliardini di Arezzo – Assistenti: Bercigli di Valdarno e Gnarra di Siena
Ammoniti: Vacca

Recupero: 0’pt, 2’st

(fonte Strill.it)

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