Dom. Lug 28th, 2024
Taranto-Reggina 0-1, il commento alla gara: gli amaranto sfoderano una prestazione strepitosa, centrando la prima vittoria esterna del campionato ed avvicinandosi alla salvezza.

Una Reggina da urlo, gela lo Jacovone di Taranto e porta a casa i primi tre punti esterni proprio nel momento decisivo della stagione. Secondo successo consecutivo per la compagine dello Stretto, che in attesa di sapere quanto finirà Messina-Akragas scavalca in classifica Monopoli e Catanzaro, entrambe sconfitte oggi pomeriggio, e lascia i diretti avversari (i quali hanno comunque una gara da recuperare) a -5. Tre punti di platino, tre punti strameritati che accendono la luce in riva allo Stretto…

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DOPPIA NOVITA’-Zeman conferma nuovamente il 3-5-2, che ormai va considerato a tutti gli effetti il nuovo “marchio di fabbrica” della Reggina. Rispetto all’undici che ha sconfitto il Melfi, le novità sono costituite da De Vito, che si riprende il posto da titolare nella difesa a tre a discapito di Cucinotti, e Knudsen, preferito all’acciato Bangu. Nel 4-3-3 pugliese, due gli “osservati speciali”: Alessio Viola, cresciuto all’ombra del Sant’Agata, ed Elio Nigro, il quale due anni fa provò ad infiammare attraverso i social il ritorno dei playout con il Messina…

17820552_520013858386639_2045056507_oVIOLA CI PROVA, LA REGGINA RESISTE-In uno Jacovone semi-vuoto (solo 2.000 spettatori, complice la giornata lavorativa), la prima emozione è di marca locale. A crearla è Viola, il quale approfitta di una palla rimasta nella terra di nessuno e sfida in velocità l’intera difesa reggina, salvo poi perdersi in qualche dribbling di troppo e venire fermato da Kosnic proprio sul più bello. La posta in palio incide su parecchi passaggi sbagliati da una parte e dall’altra, ma nei pressi di Sala il pacchetto arretrato amaranto fa la voce grossa. Consapevole dei pochi varchi a disposizione, il Taranto ci prova da fuori: al 13′ la sventola dalla distanza di Magnaghi esalta il colpo di reni di Sala, bravo nell’alzare in angolo, mentre al 17′ Viola prova a fare nuovamente tutto da solo andando a prendersi la palla sull’esterno di destra, ma la sua conclusione dal limite difetta in precisione.

DOMINIO E MANI NEI CAPELLI-Esaurita la sfuriata tarantina, la Reggina sale in cattedra. La cerniera di centrocampo inizia a trovare geometrie e dinamismo anche in fase offensiva, mentre gli esterni riescono ad aggirare i padroni di casa sia a destra che a sinistra. Al 20′ De Francesco si esibisce in un numero d’alta scuola, ma tra il tiro del centrocampista e la rete si frappongono pochi centimetri. E’ il primo acuto di una vera e propria sinfonia ospite, le maglie bianche cominciano a presidiare la metà campo jonica con coraggio e personalità. Al 25′ un generosissimo Cane rischia di rimetterci una gamba pur di conquistarsi la punizione dall’out destro, sulla seguente battuta di De Francesco a graziare l’incerta uscita di Contini è l’incornata fuori misura di Bianchimano. La spinta della compagine dello Stretto aumenta a dismisura, al 32′ Porcino sfonda a sinistra e serve a Coralli un pallone d’oro, ma il capitano da due passi non inquadra la porta e manda alto. In campo adesso c’è solo una squadra, che al 36′ confeziona l’occasionissima per passare meritatamente in vantaggio. Contini riscatta qualche uscita fuori misura con un grande intervento d’istinto su Coralli, il pallone rimane nell’area locale e Maiorano intercetta col braccio l’assist di Knudsen. Rigore netto, il secondo in altrettante gare, per gli amaranto può essere la svolta del campionato. Sul dischetto stavolta si presenta De Francesco, che prova a piazzare alla destra di Contini ma finisce col centrare il palo. Rabbia e mani nei capelli, le squadre tornano negli spogliatoi sul nulla di fatto.

CORALLI, ANCORA LUI!Ciullo cambia dopo soli tre minuti, levando Som e gettando nella mischia De Nicola. Ma la musica non cambia, la Reggina sa sempre cosa fare e quando farlo. Al 10′ Porcino, altro ex della gara, si esibisce in un altro numero dalla sinistra e serve un pallone splendido a premiare il movimento di Coralli, il quale sullo scatto si fa beffe dei diretti marcatori e da due passi dà vita ad un comodo tape-in vincente. Il capitano fa 12 in campionato, i quaranta tifosi ospiti impazziscono di felicità: 0-1, è un vantaggio meritatissimo. Il pubblico di casa comincia a rumoreggiare, a prendersi sulle spalle i rossoblù è sempre Alessio Viola. Al 15′ la punizione dal limite del “folletto di Taurianova” è di quelle insidiose, con Sala che può tirare un sospiro di sollievo vedendo la palla sfilare sul fondo. I minuti scorrono con cadenze opposte. Ansia e preoccupazione per un Taranto evanescente, ulteriore sicurezza per una Reggina che sfodera anche uno strapotere atletico e continua a non rischiare niente.

URLO DI GIOIA-A far muovere i taccuini, sono più che altro i cambi. Ciullo esaurisce le sostituzioni nel tentativo di dare una scossa, mentre Zeman inserisce Bangu per Knudsen. Al 28′ lo Jacovone rumoreggia per una caduta di De Giorgi in piena area, ma il direttore di gara fa ampi cenni di proseguire. Sala deve solo preoccuparsi di vedere i suoi compagni sbrogliare ottimamente qualche mischia, mentre nelle fila amaranto c’è spazio pure per Leonetti, che rileva Coralli. A quattro minuti dalla fine Bangu ha la palla della tranquillità, ma preferisce calciare da posizione defilata invece di servire il liberissimo Botta, facilitando la risposta risolutrice di Contini. L’ultimo sussulto si registra proprio allo scadere dei quattro minuti di recupero, e stavolta vede soffrire gli amaranto: Sala sfodera un riflesso felino sul “solito” Viola, impedendo il consumarsi di quella che sarebbe stata una beffa atroce.

La curva tarantina canta “Vergognatevi” all’indirizzo della propria squadra, i “lottatori in maglia bianca” esplodono in un abbraccio collettivo ed in un urlo liberatorio. Tutto vero: Taranto-Reggina 0-1, è un successo che può spalancare le porte della prossima Lega Pro…

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