Sab. Lug 27th, 2024

Il commento migliore al pareggio tra Catanzaro e Reggina lo offrono le due tifoserie: fischi per tutti.  Gli amaranto, a tempo scaduto, riprendono una partita che avrebbero meritato di perdere e incassano un punto in classifica che vale come oro colato.

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Prestazione ampiamente insufficiente da parte della squadra amaranto per larghi tratti del match è stata in balia dei giallorossi, apparsi molto più desiderosi di portare a casa l’intera posta in palio.

Ma a volte non basta, perchè il limite del Catanzaro è stato quello di non aver legittimato una supremazia territoriale che, nella ripresa, è stata schiacciante.

Davanti la Reggina, escludendo un paio di occasioni nel primo tempo,  non si è mai vista e l’errore del portiere Grandi l’ha salvata dal ko.

Un errore individuale che pareggia quello di Kosnic e, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, certifica le difficoltà delle due squadre anche nel periodo non fortunato anche nei singoli.

E la classifica piange per entrambe.

LA PARTITA – Basta entrare al Ceravolo per capire che quello tra giallorossi e amaranto é un derby soprattutto giornalistico: larghissimi vuoti sugli spalti e un’atmosfera lontanissima dall’essere incandescente. Ad accendersi sono soprattutto i tifosi organizzati di casa in aperta contestazione con la società. Bastano, invece, una decina di minuti per cogliere la scarsa velocità delle due formazioni nel giocare il pallone, a alternandosi, le due squadre controllano il gioco con scarso profitto. Nella prima frazione, tuttavia. non mancano occasioni, anche clamorose. La prima é per il Catanzaro: la solita manovra in ampiezza mette in difficoltà la difesa della Reggina, il fratello d’arte Giovinco serve a Tavares un pallone da spingere in rete, ma la chiusura di Gianola vale un gol. Gli ospiti producono due grandi occasioni: prima con un fraseggio stretto che porta Maesano, preferito a Cane, al tiro, ma da buona posizione l’esterno calcia debolmente. La grande chance é per Coralli che scatta i profondità e davanti a Grandi alza troppo il destro.

E’ l’ultimo lampo di una Reggina che, poco dopo, viene messa sotto dal Catanzaro.  Due gran tiri dal limite, di Icardi e Van Ransbeeck, non vanno lontani dal bersaglio grosso.

La squadra di Zeman si trova spesso schiacciata nella propria area di rigore, non riuscendo ad organizzare al meglio la manovra.

La ripresa non si presenta con caratteristiche diverse e, a lungo, i giallorossi cingono d’assedio gli amaranto che, nel frattempo, perdono per infortunio Botta e Coralli, gli uomini cardine.

Gli ospiti sono in difficoltà soprattutto sugli esterni e non c’è ombra di pressing a centrocampo.

Va di lusso alla squadra di Zeman quando Pasqualoni, dal limite, coglie il palo interno.  Poi gli uomini di Zavettieri reclamano un rigore per una trattenuta su  Icardi,

La spinta catanzarese sembra affievolirsi, ma a servire su un piatto d’argento il vantaggio è la Reggina.  Kosnic in perfetto controllo sul pallone non spazza, si fa rubare il pallone da Giovinco sul fondo e lo stende.

Dal dischetto l’attaccante non sbaglia ed il Catanzaro al 26′ della ripresa è avanti.

La reazione della Reggina c’è, ma non si vede. L’unica trama di gioca che funziona è quella che porta Porcino ad arrivare al cross e dal suo mancino ne arrivano un paio che mettono i brividi al Catanzaro, ma nessun attaccante riesce a trovare la zampata giusta.

Al 92′, però, come contro il Taranto la Reggina trova un pari che, pur arrivando alla fine, sa di brodino: Lancia scatta sulla destra e crossa per Bianchimano che in girata trova una papera incredibile del portiere Grandi.

CATANZARO – REGGINA 1-1

Marcatori:  71’ Giovinco (rig.), 92’ Bianchimano

 

CATANZARO: Grandi, Pasqualoni (75’ Di Bari), Icardi, Patti, Tavares, Giovinco (75’ Bensaja), Sabato, Prestia, Maita, Esposito (61’ Campagna), Van Ransbeeck All. Zavattieri

REGGINA: Sala, Maesano (80’ Bianchimano), Gianola, De Francesco, Coralli (55’ Lancia), Tripicchio, Botta (46’ Romanò), Kosnic, Porcino, Bangu, Possenti All. Zeman

Arbitro: Volpi di Arezzo – Assistenti: Di Stefano e Mazzei di Brindisi

 

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