Gio. Ago 8th, 2024

L’8 Settembre del 1943, il giorno della pubblicazione dell’Armistizio di Cassibile, il giorno dell’editto di Badoglio, 19 soldati del Regio Esercito, di stanza in Calabria, pensano che la guerra sia finita e decidono di abbandonare la caserma e la divisa e di poter fare ritorno a casa. Cinque di essi, tutti calabresi della Piana di Gioia Tauro, vengono subito individuati ed arrestati: Michele Burelli e Francesco Trimarchi (entrambi di Cinquefrondi), Salvatore De Giorgio, Saverio Forgione e Francesco Rovere.

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La storia dei cinque soldati sarebbe stata sicuramente dimenticata se il Prof. Antonio Orlando di Cittanova (autore del libro sull’Eccidio di Acquappesa) non avesse deciso di dedicare il proprio impegno di storico dell’ICSAIC alla ricerca dei documenti dell’epoca indispensabili per ricostruire e, quindi, poter raccontare la storia dei cinque soldati che sognavano di poter ritornare al proprio paese e presso le loro famiglie. La loro storia non è una storia di diserzione, è una storia di ingenuità e di inesperienza, di soldati che non hanno fatto i conti con i codici militari e con l’ottusità di chi comanda il presidio militare di Acquappesa.

I cinque soldati vengono facilmente individuati, raggiunti e catturati e quindi riportati in caserma, dove l’ufficiale che ha il comando del presidio ritiene che nei loro confronti debbano essere applicate le sanzioni previste per i disertori e pertanto informa il proprio superiore, il Generale Chatrian, il quale risponde che i responsabili debbono essere fucilati.

A nulla è valso l’intervento del cappellano militare, il quale chiedeva clemenza in considerazione dell’ingenuità del comportamento dei “disertori” che avevano interpretato la notizia dell’armistizio con l’auspicata fine della guerra implorando anche il rinvio dell’esecuzione.

Per non dimenticare la storia dei cinque giovani calabresi giustiziati, l’Associazione “Alioscia” e l’associazione venticinqueaprile A.M.P.A organizzano per Giovedì 21 Aprile alle ore 17.30, presso la Mediateca Comunale di Cinquefrondi, una pubblica iniziativa, affidando il racconto al Presidente dell’Associazione “Alioscia”, Aldo Polisena e le conclusioni, al termine del dibattito, al rappresentante del Comitato Promotore di venticinqueaprile A.M.P.A., Sandro Vitale.

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