Mar. Lug 16th, 2024

Fronda nel M5S sulla riconversione dell’atto in Parlamento. Contatti con il fondatore di Emergency: l’idea è quella di coinvolgerlo come sub commissario con ampia delega sulla riorganizzazione della sanità regionale

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 C’è un bivio politico per il governo. Una possibile pietra d’inciampo che va al di là delle video figuracce di Cotticelli, prima, e Zuccatelli, poi. Riguarda la conversione del Decreto Calabria e rischia di mettere in imbarazzo la maggioranza che sostiene il decreto Conte. Perché un gruppo di parlamentari del M5S – tredici è la cifra più accreditata tra le fonti consultate – potrebbe mettersi di traverso se alla nomina del super commissario in quota Liberi e Uguali non saranno apportati correttivi graditi all’ala grillina del Parlamento. Giacché le alchimie politiche non vanno mai sottovalutate, specie nei frangenti delicati come questo, il lavoro delle diplomazie è partito dalla serata di ieri, quando la scelta del manager cesenate è stata ratificata dal governo, e continuerà almeno fino a domattina. Nello stretto percorso che porterà il Decreto Calabria, una parte dei parlamentari movimentisti vorrebbe recuperare la candidatura che ieri era balenata prima che si affermasse quella di Zuccatelli. Diplomazie al lavoro anche in questo caso, ma per portare Gino Strada, se non al vertice almeno nella triade che gestirà la sanità calabrese. Tutta la sanità, non soltanto il pezzo che riguarda l’emergenza Covid.
Il nome del fondatore di Emergency come super commissario della sanità calabrese era emerso nel pomeriggio di sabato, quando il governo ha annunciato la riunione straordinaria convocata per trovare un successore del generale Cotticelli. Così come era apparso, poi, è tramontato. Ma un pezzo del M5S prova a (ri)offrirgli un posto in Calabria convinto che l’opportunità, per la regione, sia unica. Quanto l’opzione sia praticabile lo dirà soltanto il tempo. C’è da verificare quale sia l’interesse di Strada a buttarsi nell’avventura calabrese non da commissario ma da sub commissario (ne saranno nominati due). L’idea è quella –prevista dal Decreto – di affidargli un’ampia delega su tutto lo spettro della sanità e – qui interviene l’aspetto puramente politico della vicenda – vincolare il sostegno grillino in Parlamento alla nomina del fondatore di Emergency, sempre ammesso che decida di accettare. Il futuro della sanità calabrese passa anche da queste alchimie. 

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