Ven. Ott 18th, 2024

Emozioni e cultura al centro dell’incontro nel municipio di Taurianova, dove le nipoti del pittore Pietro Barillà hanno visto per la prima volta l’opera “La Fattucchiera”, custodita nella stanza del sindaco.

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Da Toscana a Taurianova, le sorelle Lidia e Laura Barillà hanno vissuto un emozionante ritorno alle radici, visitando per la prima volta la città natale del loro nonno, il pittore Pietro Barillà, scomparso nel 1953. Accolte calorosamente dalla comunità e dalle istituzioni, le sorelle hanno potuto ammirare uno dei dipinti più celebri del loro nonno, “La Fattucchiera”, collocato nella stanza del sindaco Roy Biasi.

L’incontro, carico di magia e valore culturale, è avvenuto durante una cerimonia che ha concluso la due giorni di studi dedicata a Pietro Barillà, nell’ambito del programma di “Taurianova Capitale del Libro”. Le sorelle hanno espresso profonda emozione nel vedere l’opera per la prima volta, rimanendo colpite dalle sue dimensioni e dall’importanza culturale che essa riveste per la città.

Durante la loro visita, Lidia e Laura hanno anche incontrato alcuni familiari, tra cui Maria Grazia Martino, discendente di un altro ramo della famiglia Barillà. A fare da guida è stata la ricercatrice Laura Mileto, ideatrice dell’evento che ha coinvolto studiosi da tutta Italia per approfondire la vita e l’opera dell’artista originario di Radicena, l’antica Taurianova. Anche il sindaco Biasi e l’assessore Maria Fedele hanno sottolineato l’importanza di questo evento per la valorizzazione dell’arte e della cultura calabrese.

Le sorelle Barillà hanno sottolineato l’importanza di collegare questo studio biografico del nonno con una manifestazione di grande rilevanza come Taurianova Capitale del Libro, rafforzando il legame tra cultura locale e nazionale. Questo evento ha inoltre permesso al pubblico di Taurianova di riscoprire un altro illustre concittadino, il cui contributo artistico ha lasciato un segno profondo nella cultura meridionale del XX secolo.

Con emozione e orgoglio, le sorelle Barillà si sono dichiarate ambasciatrici della taurianovesità nel mondo, continuando a promuovere l’eredità culturale del loro nonno attraverso il loro lavoro nella fondazione Lionello Balestrieri in Toscana.