Studio in Bangladesh rilanciato su rubrica dell’Ordine di Medici
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di Raffaella Silvestro
Le mascherine di stoffa non sono in grado di
proteggere dal contagio da Sars-Cov-2. A fugare gli
ultimi dubbi è una nuova scheda della rubrica
Dottoremaeveroche.it, pubblicata dalla Federazione degli Ordini
dei Medici (Fnomceo) che utilizza i risultati, anticipati come
preprint, di uno dei primi studi randomizzati condotti
sull’efficacia dei dispositivi di protezione individuale.
Lo studio è stato condotto in 600 villaggi del Bangladesh da
ricercatori di Università di Yale, Johns Hopkins e Stanford. A
una parte dei 340.000 cittadini coinvolti è stata data una
mascherina chirurgica che poteva essere lavata e riutilizzata,
agli altri una mascherina di stoffa di alta qualità a tre
strati. Tuttavia, non sono state scelte casualmente le singole
persone che avrebbero dovuto indossare un tipo di maschera o
l’altra, ma le diverse protezioni sono state assegnate a tutti
gli abitanti di diversi villaggi, in modo casuale.
Le mascherine in tessuto non hanno dato alcun vantaggio
rispetto al braccio di controllo che non prevedeva alcun
intervento. Invece, le chirurgiche hanno mostrato un beneficio
modesto: indossarle sembra possa ridurre il contagio dell’11,2%.
Lo studio, di cui si attende la pubblicazione su rivista,
conclude la rubrica della Fnomceo, “è importante perché dimostra
la fattibilità di studi randomizzati controllati anche per
valutare la reale efficacia dei diversi dispositivi di
protezione individuale”. Fino a oggi le evidenze in materia,
infatti, “derivavano da studi condotti in laboratorio e su pochi
individui, quindi soggetti a vizi metodologici”.