Mar. Ott 15th, 2024

‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra unite per gestire profitti illeciti. Collaborazione confermata dalle intercettazioni dell’inchiesta “Hydra”.

Continua....


futura
autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Le mafie storiche italiane, ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra, hanno trovato in Lombardia un terreno comune per aumentare i propri profitti illeciti, mantenendo una certa autonomia ma collaborando in maniera sistematica per sfruttare incentivi statali come l’ecobonus. Lo rivela l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Milano, che ha esaminato la posizione di Massimo Rosi, uno dei capi calabresi coinvolti nella maxi inchiesta “Hydra”. Secondo i giudici, le tre organizzazioni mafiose hanno creato una struttura unitaria per specializzarsi in frodi fiscali, estorsioni e traffico di droga.

In un’intercettazione chiave, Gioacchino Amico, affiliato alla Camorra, affermava: «Abbiamo costruito un impero e ci siamo fatti autorizzare tutto», frase che secondo i magistrati dimostra il consenso tra i clan per una collaborazione mirata, non una fusione. Il Tribunale ha criticato il gip per non aver riconosciuto la gravità della rete criminale, evidenziando come i principali esponenti mafiosi agissero con una “mafiosità immanente” e coordinata. Tra gli indagati figurano nomi di spicco come Amico, Giancarlo Vestiti, Giuseppe Fidanzati e Vincenzo Rispoli, che manteneva contatti con l’ex latitante Matteo Messina Denaro.