Mar. Set 17th, 2024

Il 31/12/2022 è prevista la scadenza dei contratti degli 800 lavoratori in servizio da 18 mesi presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione dislocati nelle sedi delle Prefetture di tutta Italia.

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Selezionati tramite agenzia di somministrazione lavoro Manpower, come assistenti amministrativi da adibire ad attività relative alla procedura di emersione del lavoro irregolare, di cui all’art. 103 comma 1 del D.L. n. 34 del 19 maggio 2020 convertito in Legge n. 77 del 17 luglio 2020, tali lavoratori hanno avuto un ruolo determinante nella definizione di tali istanze, garantendone la conclusione entro i termini previsti.

A riguardo, si ritiene doveroso evidenziare come, attesa la grave carenza di personale che interessa il Ministero dell’Interno, accentuata dai numerosi pensionamenti, l’interruzione di tali rapporti di lavoro depotenzierebbe in maniera significativa il funzionamento e l’operatività degli Sportelli Unici in un momento storico particolarmente delicato.

Le ondate migratorie che stanno interessando l’Europa e tutto lo scenario geopolitico, rappresentano un fenomeno di grande rilievo che negli ultimi decenni ha messo a dura prova la tenuta organizzativa degli Uffici Immigrazione di Questure e Prefetture.

Oltre al contributo per la definizione delle procedure di emersione, queste figure professionali sono state impiegate sia nell’area Immigrazione per rispondere alle criticità che riguardano le pratiche concernenti i cittadini extra-UE, sia a supporto di altre Aree interessate da carichi di lavoro consistenti.

L’esperienza maturata sul campo, unitamente alle competenze e alla formazione sviluppate, devono essere salvaguardate e messe a servizio in modo permanente, non a periodica scadenza.

La stabilizzazione di questi lavoratori interinali deve essere una priorità del governo perché rappresenterebbe un’ottimale soluzione per avere immediatamente a disposizione risorse umane specializzate e già formate, sottraendole a una condizione di incertezza e precariato che rischia di prolungarsi nel tempo.

Cgil, Cisl e Uil con le categorie di riferimento, Nidil, Felsa e Uiltemp, hanno avuto diversi incontri sia a livello territoriale che nazionale ma dal ministero dell’Interno, soprattutto nell’ultimo incontro del 24 novembre, non è arrivata nessuna rassicurazione in merito. Al momento la sola cosa certa è che il 21 dicembre di questo mese, se non vi saranno sviluppi positivi per la vertenza, è stato indetto lo sciopero a livello nazionale.

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