Mar. Lug 16th, 2024

Richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati nell’inchiesta su appalti e politica. Udienza preliminare fissata per il 17 ottobre

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Il prossimo passo dello scontro giudiziario è fissato per il 17 ottobre, quando avrà inizio l’udienza preliminare di “Lande desolate”, l’inchiesta che vede tra gli indagati il governatore Mario Oliverio. Per Oliverio e tutti gli altri – politici, imprenditori, dirigenti e funzionari della Regione e amministratori locali –, la Procura di Catanzaro ha chiesto lunedì il rinvio a giudizio. Il governatore è accusato di abuso d’ufficio e corruzione. E insieme a lui (sempre per corruzione) sono indagati Nicola Adamo, ex consigliere regionale, e sua moglie, la deputata del Pd Enza Bruno Bossio. L’inchiesta della Procura di Catanzaro riguarda le anomalie riscontrate nella realizzazione di tre opere pubbliche (due delle quali incompiute): l’aviosuperficie di Scalea, l’ovovia di Lorica e piazza Bilotti (unica portata a termine).Questo perché secondo la magistratura, gli indagati «in concorso morale e materiale tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi, nelle loro rispettive qualità, stringevano un accordo illecito per effetto del quale Tucci, direttore dei lavori (dell’impianto di risalita di Lorica, ndr), per compiere atti ai propri doveri di ufficio, consistiti nell’adoperarsi concretamente sia presso i subappaltatori che presso l’ufficio tecnico del comune di Cosenza, ai fini del rallentamento dei lavori in corso a Piazza Bilotti, allo stesso “gruppo Barbieri” affidati, chiedendo quale direttore dei lavori ed ottenendo una proroga sui tempi di consegna dell’opera, accettava la promessa e infine riceveva quale corrispettivo per sé ed in via indiretta per l’imprenditore Barbieri, dal presidente della Regione Calabria di ulteriori finanziamenti sebbene non dovuti né legittimamente esigibili». Ulteriori soldi in cambio dei rallentamenti dei lavori a piazza Bilotti, sostiene la Dda di Catanzaro, ma anche il pressing su Tucci affinché oltre a rallentare i lavori venisse vietato l’accesso sul cantiere al sindaco Mario Occhiuto ed all’assessore ai lavori pubblici (all’epoca Giulia Fresca). Il tutto, sostengono i magistrati, per un mero tornaconto politico consistito nella possibilità di non far inaugurare ad Occhiuto la piazza che si trova nel centro cittadino.
Tra gli indagati nell’inchiesta ci sono anche l’ex sindaco di Pedace Marco Oliverio, l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, Carlo Cittadini, Vincenza De Caro, Ettore Della Fazia, Gianbattista Falvo, Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Damiano Francesco Mele, Paola Rizzo, Marco Trozzo, Francesco Tucci, Luigi Zinno e Arturo Veltri. (aletru)

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