Lun. Ago 19th, 2024

Dal Vangelo secondo MarcoMc 8,14-21In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».Il commento al Vangelo, a cura del vicario generale della diocesi di Locri Gerace, monsignor Piero Romeo: Gesù ammonisce i discepoli come un arbitro che estrae il cartellino giallo nel bel mezzo di una partita e ricorda quelle che sono le regole del gioco. Così fa Gesù per rimettere ordine nel caos che il cuore e la mente dei discepoli stanno creando. C’è disordine su questa barca in mezzo al mare e Gesù, che sa leggere fin dentro i cuori e le menti di ciascuno, estrae il suo cartellino giallo e rimprovera i suoi giocatori ricordandogli la partita che stanno giocando e i mezzi che hanno a disposizione per vincere quella partita. Hanno occhi e hanno orecchi, ma li stanno usando male. Hanno un cuore ma risulta indurito. Hanno un pane e non ricordano che Gesù ha moltiplicato pani e pesci per sfamare tantissima gente con tanto di abbondanti avanzi! E allora a che serve tutto questo disordine? Tutto questo caos? In questo gioco di squadra, Gesù riallinea tutti ricordando loro che hanno visto e udito i miracoli che ha compiuto, eppure i discepoli vanno nel panico perché non hanno cibo a sufficienza sulla barca! Questo gioco non vale! Va contro le regole di quello che Gesù ci invita a fare nel nostro quotidiano, e cioè fidarsi di lui, lasciar operare lui nelle nostre vite, far entrare lui nelle nostre paure, caos, disordine quotidiano, delusioni, stanchezze. In sostanza, basta fare casino. Impariamo a indossare un cuore meno indurito ma più sportivo, così da guardare avanti con fiducia, perché Dio tutto può, a lui tutto è possibile.

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