Mar. Ott 15th, 2024
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Dichiarazione di Silvia Paoluzzi, Segretaria nazionale Unione Inquilini

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La Regione Calabria ha deciso di intervenire per superare le criticità del ghetto di Scordovillo a Lamezia terme, attraverso un avviso pubblico pubblicato lo scorso 26 settembre, destinato al terzo settore denominato “Superamento delle condizioni di degrado del campo ROM di Scordovillo. Un avviso pubblico dotato di 8 milioni di euro.

Il progetto regionale prevede che le circa 100 famiglie rom che abitano nella baraccopoli di Scordovillo vengano spostate provvisoriamente dal ghetto attraverso un intervento realizzato dagli Enti del Terzo settore che dovrebbero provvedere ad una loro sistemazione.

Lo spostamento sarebbe propedeutico alla realizzazione sul terreno sgomberato, da parte di Comune e Aterp, di 120 alloggi di case popolari, previa bonifica. Questo grazie ad un finanziamento di 28 milioni di euro.

La questione che ci vede assai critici sta nel fatto che lo spostamento delle 100 famiglie rom di Scordavillo si risolverà con il ritorno di tutte queste famiglie nella stessa zona in case popolari, di fatto ricreando un ghetto che marginalizza ulteriormente le famiglie rom e quel territorio.

Non crediamo che queste iniziative pur con intento positivo in realtà perseguono un percorso che di fatto ricrea nello stesso territorio enclave di emarginazione, del resto le linee guida della Strategia nazionale di inclusione dei rom e le risoluzioni della Comunità Europea in materia, di certo non indicano il superamento dei ghetti di baraccopoli  ricreando di fatto gli stessi contesti ma tali fini vanno perseguiti con un progetto, anche sostenuto dal terzo settore, che riguardi anche l’accompagnamento scolastico e la dislocazione abitativa diffusa delle famiglie rom,  attraverso l’acquisto degli alloggi dal mercato privato. In questo modo si garantisce l’effettiva inclusione abitativa e sociale delle famiglie rom.

Tenuto conto delle risorse disponibili e della necessità del superamento del ghetto di Scordavillo, sono a richiedere alla Regione Calabria una sospensione dell’avviso pubblico, per consentire un approfondimento sul progetto. Approfondimento che veda un percorso partecipativo, da attuarsi in tempi brevi che veda il coinvolgimento delle istituzioni locali, degli enti del terzo settore, e dei comitati di abitanti, al fine del miglior utilizzo delle risorse finalizzato ad un effettivo ed efficace progetto di inclusione sociale e abitativa.”