“Rivendichiamo il diritto di avere diritti”, nelle Iniziativa elettorale ieri a Lamezia Terme di Gianluigi Paragone, per la presentazione delle candidature di Italexit alla Camera dei Deputati e al Senato. Erano tutti presenti i candidati, e tra loro, a moderare l’incontro, il coordinatore regionale nonché capolista alla Camera, Massimo Cristiano. Il fondatore e leader di Italexit ha ripercorso le battaglie di oltre due anni, “da quando – si legge in una nota – la presunta pandemia è stata strumentalizzata per politiche discriminatorie, simbolicamente racchiuse nell’obbligo del Green Pass”.
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“Il nostro Green Pass è la Costituzione – ha invece affermato Gianluigi Paragone – Ecco perché, al netto delle dichiarazioni, tardive e opportunistiche, di Giorgia Meloni, Italexit è l’unico partito che sin da subito si è impegnato contro il ricatto vaccinale e intende promuovere due commissioni d’inchiesta: una sulla fallimentare gestione del Covid e una che indaghi sugli inquietanti effetti avversi dei vaccini. Rivendicando con orgoglio l’etichetta di “anti-sistema”. “Lunghi strali sono stati, poi, rivolti al Movimento cinque stelle, o quel che ne rimane, benché Conte voglia rifarsi una verginità politica: ma – poiché “Io non dimentico” è uno degli slogan della campagna di Italexit – non dimentica come il governo Conte non abbia revocato ai Benetton le concessioni autostradali all’indomani del disastro del ponte Morandi, oppure come abbia delegato alla Fca degli Agnelli/Elkann la produzione delle mascherine che gli studenti hanno dovuto indossare, prima che venissero ritirate perché non conformi. Non poteva mancare un lungo e accorato passaggio sulla guerra in Ucraina, la crisi energetica e il drammatico rincaro delle bollette, che stanno mettendo in ginocchio il Paese. E indebitando i cittadini: in questa spirale viziosa in molti hanno ipotecato la propria stessa abitazione, sicché uno dei punti del nostro programma è: nessun pignoramento sulla prima casa”.
L’incontro è stato introdotto da Massimo Cristiano, coordinatore regionale di Italexit, il quale ha ricordato gli esordi del partito in Calabria, “quando eravamo in tre”, mentre oggi gli iscritti sono centinaia, quattro le sedi aperte, quindici le sezioni operative. In molti credono che viviamo un’era post-ideologica. Niente di più sbagliato”. Massimo Cristiano ha illustrato “le insidie della pericolosa ideologia che oggi pervade ogni aspetto dell’agire umano, quel neoliberismo in nome del quale si promuove il pensiero unico dominante, tutti i partiti di sistema ne accettano i dogmi, fanno finta di litigare ma indossano tutti la stessa casacca. Ecco perché sono tutti uguali. Un sistema che ha sostituito il lavoro vero, ben retribuito, con il precariato, che vuole azzerare la piccola e media impresa a favore delle multinazionali, vuole sostituire l’uomo con il profitto”.