Dom. Set 1st, 2024

Entro il 2027, Campania, Basilicata e Puglia saranno interconnesse da linee AV. Per la Calabria, prospettive incerte oltre il 2030 e timori di isolamento.

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Il Sud Italia si prepara a una rivoluzione nei trasporti ferroviari, con la creazione di un “quadrilatero dell’Alta Velocità” che promette di rilanciare lo sviluppo economico della regione. Questo ambizioso progetto, finanziato dai fondi del PNRR, mira a trasformare radicalmente la mobilità nel Mezzogiorno, offrendo collegamenti più rapidi per merci e passeggeri e integrando efficacemente porti e ferrovie.

Il cuore di questa trasformazione è il quadrilatero Napoli-Battipaglia-Taranto-Bari, che entro agosto 2027 dovrebbe connettere Campania, Basilicata e Puglia attraverso linee ad Alta Velocità e Alta Capacità. Questo network promette di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza tra le principali città del Sud, stimolando l’economia e migliorando la qualità della vita dei residenti.

Tuttavia, mentre tre regioni si preparano a questo salto nel futuro, la Calabria rischia di rimanere tagliata fuori. I piani per estendere l’Alta Velocità oltre Battipaglia verso il Sud sono vaghi e proiettati ben oltre il 2030, con l’unica eccezione del tratto Battipaglia-Romagnano, previsto per il dicembre 2026.

Questa esclusione solleva preoccupazioni significative. La Sibaritide, in particolare, teme di essere “cancellata dalla cartina geografica”, come sottolineato da Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Jonio. Flavio Stasi, primo cittadino di Corigliano Rossano, avverte che senza il collegamento Praia-Tarsia, un terzo della Calabria potrebbe di fatto rinunciare all’utilizzo della ferrovia per raggiungere l’Alta Velocità.

Gli esperti esprimono dubbi sulla fattibilità e l’efficacia dei piani attuali. Il professor Demetrio Festa dell’Unical critica la scelta di concentrarsi sul tracciato tirrenico, evidenziando i costi elevati e le sfide tecniche delle numerose gallerie necessarie.

Mentre il quadrilatero dell’AV promette di rivoluzionare i collegamenti tra l’area tirrenica e adriatica, valorizzando porti e hub logistici, la Calabria rischia di rimanere isolata. Gli interventi previsti, come il collegamento del porto di Gioia Tauro alla rete ferroviaria, non sono legati all’Alta Velocità e non compensano questa esclusione.

In conclusione, mentre gran parte del Sud si prepara a un futuro di connessioni rapide e sviluppo integrato, la Calabria si trova di fronte a un orizzonte incerto, con il rischio concreto di un ulteriore marginalizzazione dalle principali rotte di trasporto e sviluppo economico del Mezzogiorno.

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