“Le parole del ministro Provenzano certificano ciò che noi abbiamo sostenuto in tempi non sospetti: la Calabria è in forte ritardo nella spesa dei fondi comunitari. Un ritardo che vuol dire mancata crescita occupazionale e sociale, che ha tradito le speranze di tutti quei calabresi che nei fondi europei intravedevano la possibilità di un cambiamento radicale delle proprie aspettative di vita. Già nel 2018 richiamavamo l’attenzione dell’allora governatore Mario Oliverio sulla necessità, improcrastinabile, di mettere mano alla riprogrammazione dei fondi Por”. Lo afferma Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria.
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“Adesso, mettendo da parte le polemiche, però, è il momento di un’inversione di rotta. Ora è giunto il momento di mettere mano a progetti concreti, alternativi e mirati per l’utilizzo di un patrimonio finanziario inestimabile. Siamo convinti che i programmi operativi, di qualsiasi fatta, devono avere una logica di spesa integrata e destinata a pochi settori trainanti dell’economia regionale come possono essere quelli: del turismo, dell’industria del benessere, dell’agricoltura, della filiera alimentare, dell’edilizia, della meccanica, dell’innovazione e dell’artigianato. Oggi ci sono gli spazi per trasformare la crisi prodotto dalla pandemia da Coronavirus in una opportunità di rinascita e sviluppo. Spetta alla classe politica e dirigente regionale- conclude Biondo– non perdere anche questo treno”.