Mar. Lug 16th, 2024

Lettera inviata ai vertici regionali del partito per chiedere la rimozione del commissario regionale. «Con lui poca trasparenza, vogliamo Alex Galizzi». La replica: «Il partito non è un taxi»

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Una lettera firmata, secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, da 200 militanti calabresi della Lega chiede ai vertici nazionali del partito di rimuovere il commissario regionale, il deputato Domenico Furgiuele. L’iniziativa nasce dall’ala del partito che fa capo agli editori Franco e Nuccio Recupero ed è la testimonianza ulteriore di una spaccatura nel Carroccio già emersa mesi fa. Questa volta, però, l’obiettivo è preciso: il commissario. I “dissidenti” reggini chiedono che «il coordinamento venga riorganizzato in modo da essere meno attaccabili e al centro di perplessità e ombre». Il punto di frattura è rappresentato dal servizio che Report ha dedicato alla Lega calabrese, ma «già prima (…) tanti bravi calabresi si lamentavano della situazione regionale» che sarebbe, stando alle parole di Recupero, «purtroppo peggiorata. Troppi chiedono che la Lega Calabria e il suo coordinamento regionale siano più trasparenti». È in nome di queste istanze che la missiva individua il potenziale successore di Furgiuele: si tratta di Alex Galizzi, «consigliere regionale della Lombardia e vicepresidente della Commissione antimafia».
«Ci è sembrata una persona precisa e determinata – si legge nella comunicazione inviata anche a Matteo Salvini – proprio quello di cui abbiamo bisogno. Ha esperienza organizzativa, considerato che per anni ha fatto parte del direttivo di Bergamo». E «durante agosto, nel suo soggiorno in Calabria, ci ha supportati e motivati ancor più. Ci ha insegnato come funzionano le strutture della Lega in Lombardia oltre all’organigramma formato da militanti, sostenitori, sezioni, circoscrizioni e provinciali».
«Negli ultimi mesi – sottolinea l’ala dei Recupero – siamo nel caos e, nonostante siamo stati messi da parte, abbiamo continuato a lavorare per mantenere aperta la sede».

IL SERVIZIO DI REPORT Report si è dedicato ad approfondire i legami familiari di Furgiuele, eletto alle politiche 2018 alla camera dei deputati. Il parlamentare è, infatti, coniugato con Stefania Mazzei, figlia di Salvatore Mazzei, ex imprenditore in carcere. Proprio a Mazzei, nel febbraio 2018, erano stati confiscati 26 società; 67 fabbricati; 176 appezzamenti di terreno; 13 autocarri; 5 autovetture; 10 macchine operatrici per cantiere; 1 motociclo. La giornalista di Report ha dunque ricordato proprio la confisca, avvenuta in primo grado di giudizio, del patrimonio del suocero dell’onorevole.

LA RISPOSTA DI FURGIUELE Furgiuele, dopo la puntata, ha risposto sottolineando che «c’è chi crede che, per una sorta di proprietà transitiva, il sottoscritto debba rispondere agli occhi, o meglio innanzi all’obiettivo di qualche tribunale mediatico delle eventuali altrui colpe. E poco importa se c’è un articolo 27 della Costituzione che qualifica la responsabilità penale come personale». Il deputato, all’epoca, ha anche offerto un commento sibillino contro «quanti vorrebbero entrare nel partito per farne un taxi a beneficio delle proprie ambizioni personali e magari anche di gruppi non proprio adamantini». Il parlamentare ha replicato anche alla richiesta inviata da Recupero ai vertici del partito. «Appare alquanto curioso, se non del tutto buffo, che un non tesserato alla Lega pretenda la rimozione della dirigenza calabrese dello stesso partito, in primis quella del sottoscritto, colpevole, forse, di avergli fatto capire per tempo che la Lega non è, e non sarà, un taxi per amichetti, -ette e compari. È vero, ammetto di aver risposto sempre con ilarità al carattere divertente delle intemerate del generale (senza truppe) Recupero, i cui fedeli tesserati mi piacerebbe conoscere. Forse avrei dovuto fingere compostezza, lo so, ma le iniziative, e la riconosciuta “affidabilità” del Nostro, mi generano una sorridente tenerezza. Specie quando vedo che cerca protettori e improbabili sponsor oltre confine (vedi tal Galizzi)».

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