Dom. Set 1st, 2024

La premier Giorgia Meloni: «Un uomo onesto e generoso». Celebrazioni funebri per una figura centrale nelle istituzioni, con l’omaggio di amici e colleghi

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Locri si è stretta nel dolore in occasione dei funerali di Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti, scomparso improvvisamente lo scorso 22 agosto. La cerimonia, carica di commozione, ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali e politiche, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio e i sottosegretari Andrea Delmastro e Wanda Ferro. Presenti anche il sindaco di Locri Giuseppe Fontana e l’assessore regionale Giovanni Calabrese.

D’Ettore, 64 anni, si trovava in vacanza con la sua famiglia in Calabria quando è stato colto da un malore improvviso. Nonostante i tentativi disperati di rianimazione, è arrivato in ospedale in condizioni critiche. La sua morte ha scosso profondamente non solo la comunità locale, ma anche il mondo politico, dove D’Ettore era una figura di grande rilievo, già deputato di Fratelli d’Italia e Garante dei detenuti dal gennaio scorso.

Durante la cerimonia, officiata da monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, è stato ricordato come un uomo dalla grande integrità morale e dal forte senso del dovere. «Maurizio era un punto di riferimento per la sua integrità», ha sottolineato monsignor Marcianò, ricordando l’impegno instancabile di D’Ettore per migliorare le condizioni delle carceri italiane. «Ha messo in luce i problemi delle carceri per condividerli e cercare di trovare una soluzione, attraverso uno spirito di servizio che resterà per sempre da esempio».

Anche le figlie di D’Ettore, visibilmente commosse, hanno espresso gratitudine per la vicinanza dimostrata in questo momento così difficile. «È una grande perdita per tutti noi», ha dichiarato Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, «era un amico vero, sempre legato alla sua terra, la Calabria». Parole toccanti anche da Wanda Ferro: «Era un uomo dalle grandi capacità professionali e umane. Mancherà alle istituzioni, alla comunità e a tutti noi anche come Governo».

Felice Maurizio D’Ettore, nonostante si fosse trasferito a Roma molti anni fa, rimaneva profondamente legato alla sua terra d’origine, Locri, dove tornava spesso per le vacanze e dove vive ancora la sua anziana madre. “Non poteva non tornare a Locri”, ha ricordato monsignor Marcianò, “è rimasto un figlio del sud”.

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