Un anno dopo la sua morte, la famiglia ricorda la giovane reggina e lancia un appello alla prudenza sulla strada.
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Vestire la divisa dei carabinieri era il sogno di Giovanna Brancati, una giovane reggina di 21 anni, che finalmente aveva avuto l’opportunità di provarci. Ma quel sogno le è stato strappato via dalla tragedia. Il 24 novembre 2022, Giovanna, mentre viaggiava con il padre su un’autovettura, è rimasta coinvolta in un gravissimo incidente stradale sulla Ceprano-Frosinone, che le ha tolto la vita. Il padre, invece, era rimasto ferito e ricoverato in ospedale. La giovane stava tornando nella sua Ravagnese dopo aver sostenuto le prove fisiche per entrare nell’Arma dei Carabinieri.
A un anno di distanza da quella tragica giornata, il dolore per la sua perdita è ancora vivo, e la sua famiglia non riesce a trovare pace. Desiree Brancati, sorella di Giovanna, esprime il vuoto che ha lasciato l’incidente: «Il 24 novembre 2023 era un giorno che doveva essere normale – racconta Desiree – invece quel giorno ha cambiato la vita di mia sorella e la nostra per sempre. Sembrava un giorno come gli altri, destinato a finire al tramonto, ma per un mistero più grande della ragione, senza un perché, senza alcuna spiegazione, è stata la sua vita a essere spezzata. Non trovo una ragione a questo dolore senza fine, quando ci penso mi sembra assurdo, non riesco a spiegarmelo».
A quasi un anno dalla tragedia, la famiglia Brancati, pur nel dolore, ha deciso di ricordare Giovanna con un appello alla prudenza e alla responsabilità per chi si mette alla guida. Il messaggio è chiaro: la vita è fragile e può essere messa in pericolo da un attimo di disattenzione o imprudenza. La famiglia spera che la morte di Giovanna, così prematura e incomprensibile, possa sensibilizzare gli automobilisti a prendere coscienza dei rischi della strada e a proteggere non solo se stessi, ma anche gli altri.
Il ricordo di Giovanna, con il suo sogno di indossare la divisa dei carabinieri, rimarrà nel cuore di chi l’ha amata, mentre la sua famiglia continua a cercare un senso in una perdita che sembra non avere spiegazioni.