“Non bisogna allarmarsi perché si può e si deve fermare questa catena di morti, ma bisogna informare, dire la verità per poter prevenire e scongiurare altre tragedie”, scrive in una nota il leader del Movimento Diritti Civili
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“Governo ed esperti affrontino subito la tragedia delle morti improvvise (che continua con numeri, e modalità, impressionanti) e anche l’emergenza degli operai che muoiono dentro fabbriche e aziende (quattro negli ultimi giorni) e indichino quali esami specifici preventivi si possono fare per valutare il possibile rischio cardiaco (soprattutto tra i giovani, i più esposti) per scongiurare altri drammi (come responsabilmente qualche esperto ha suggerito)”. E’ quanto chiede all’Esecutivo e agli esperti il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che, tramite una nota, denuncia la “nuova, impressionante serie di morti improvvise negli ultimi giorni e anche in queste ultime ore”.
“La tragedia delle morti improvvise – prosegue Corbelli – , purtroppo, non si ferma e continua a far registrare decine di casi, come continuo a denunciare e a documentare, pubblicando, a volte, sulla pagina Fb di Diritti Civili, alcuni di questi decessi fulminei e inspiegabili, quelli più drammatici. Non bisogna allarmarsi perché si può e si deve fermare questa catena di morti, ma bisogna informare, dire la verità per poter prevenire e scongiurare altre tragedie. La verità è che siamo di fronte ad una drammatica emergenza. Numeri e modalità sono infatti agghiaccianti. Si muore all’improvviso, si scoprono e, in tanti casi, raccolgono dei corpi dentro le case (anche a distanza di diversi giorni), per strada, in piazza, nelle macchine (come un medico ginecologo romano 52enne, trovato privo di vita nella sua auto proprio davanti la sua abitazione), accanto a bici e moto, in fabbrica e azienda(quattro operai morti negli ultimi giorni in Liguria, Piemonte, Lombardia e Trentino), in ospedale, dentro un bar (il titolare esanime trovata da un cliente dietro al bancone), in albergo (un lavapiatti), al ristorante (un giovane morto davanti alla sua fidanzata), sulle spiagge, in mare, al parco acquatico (un giovane 20enne morto mentre ballava), in barca, in montagna (giovani escursionisti crollati davanti agli amici e ai familiari), in stazione(un ferroviere trovato morto su una panchina, alla stazione di Genova), in campagna, su un tetto…dappertutto!”.
“Cosa sta succedendo?”, si chiede Corbelli. “Perché tranne La Verità, Panorama e pochissimi altri giornali on line regionali (come questa testata Stretto Web) e siti specifici, nessuno ne parla? Perché il Governo e gli esperti non danno risposte e continuano a tacere? Temono di dover scoprire e dire verità sconvolgenti? Tra i decessi degli ultimi giorni ci sono molti giovani under 30. Nelle ultime ore sono morti all’improvviso anche un’altra giovane mamma marchigiana di 37 anni (trovata priva di vita dal figlio), ancora altri medici, una giovane operatrice sanitaria 32enne, un giovane non ancora quarantenne (trovato dal padre nella sua stanza), un altro carabiniere, ancora un poliziotto, un parroco, un giovane papà, un campione di sport, un noto attore, imprenditore, una ristoratrice, un altro giovane infermiere, un conducente, e poi ancora tanti giovani under 30, prima citati, un 30enne, un 40enne, un 42enne, un 46enne… e tanti altri/e!”.
Diritti Civili continuando la sua campagna di informazione e prevenzione chiede oggi, ancora una volta, “di intervenire in modo concreto ed efficace, ad iniziare dagli operai, limitando al minimo le attività lavorative in queste torride giornate, escludendo naturalmente il lavoro nelle ore più calde della giornata, come alcune regioni(come nel caso della Calabria, con un opportuno provvedimento, subito esecutivo, del Presidente Roberto Occhiuto che vale sino alla fine di agosto) hanno già fatto limitatamente al lavoro nei campi. Al Governo e agli esperti, dopo aver ripetutamente in questi mesi sollecitato l’uso diffuso dei defibrillatori, dopo aver pubblicato sul sito di Diritti Civili il vademecum sui sintomi sospetti e gli interventi immediati da fare, chiediamo di intervenire e di non perdere altro tempo. Questo è quello che deve fare un Esecutivo, serio e responsabile, anche se, di fatto, dimissionario! Di questo e dell’aiuto alle migliaia di vittime delle gravi reazioni avverse, che sono state completamente abbandonate dallo Stato e che si sono viste la loro vita e salute rovinate, deve occuparsi il Governo, almeno sino a quando è ancora in carica, anche se per l’ordinaria amministrazione”.
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