Quì di seguito, pubblichiamo una intervista del dottore Giuseppe Cavallo, direttore dei nostri servizi giornalistici web, a Don Francesco Bruno Cirillo, illuminato sacerdote della Diocesi di Locri – Gerace
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D-Nell’epoca contemporanea, in cui il sincretismo è imperante, le teorie e le fake news dilagano, tanti si sentono maestri del tutto, come fare, a suo parere, per dare il giusto spazio, alla Verità di Fede?
L’ambito della riflessione su questi temi è quello della teologia fondamentale, che esula dalle mie competenze. Soffermandomi sul piano pastorale, direi che sia fondamentale che le verità di fede, vengano proposte con un linguaggio (non solo verbale), che incontri le categorie di pensiero (ma anche emotivo-affettive) del mondo reale. Verità che diano senso alla vita per quella che è, lì dove le persone vivono. Ma perché questo possa accadere, sempre sul piano pastorale, è decisivo che la proposta di fede della Chiesa abbia luogo in comunità vive, dove sia possibile l’esperienza del “guardate come si amano” (Tertulliano). In questo senso, oggi più che mai i primi destinatari di questa “riproposizione” delle verità di fede dovrebbero essere i cristiani impegnati/praticanti.
D-Che tipo di approccio deve avere una persona che vuole iniziare a leggere le sacre Scritture e ad approfondirle?
Dipende anzitutto dal tipo di interesse da cui si è mossi. Le Scritture documentano una lettura originale e non scontata delle vicende umane, che può attrarre anche un non credente. Pensiamo tema del dolore ingiusto nel libro di Giobbe o anche al fatto che i vangeli sono in pratica l’unica “biografia” dell’uomo che più di altri ha inciso sulla storia, almeno in Occidente, Gesù di Nazaret. Ma la Bibbia come Parola di Dio, cioè come “spazio di incontro” con la “verità per la nostra salvezza” (DV 11) esige un approccio credente, più precisamente una fede personale, ma suscitata e maturata tramite l’appartenenza ecclesiale. Nei diversi luoghi e momenti della vita ecclesiale, a partire dalla liturgia, soffia infatti lo stesso Spiritomediante il quale la Bibbia è stata scritta (cf DV12).
Questo principio è integrato dalla consapevolezza, anch’essa di fede, che la verità della Scrittura si incontra nella specificità e molteplicità dei testi in cui si articola l’unica Bibbia. È decisivo perciò individuare con esattezza quello che gli autori umani hanno espresso nei testi. Bisogna insomma studiare, oltre che pregare. Anche una lettura non esplicitamente credente della Bibbia deve adeguarsi a questo secondo principio interpretativo.
D-In questa difficile epoca si assiste, molte volte, all’aggressione del pensiero cristiano. Come si deve comportare la persona cattolica di fronte a ciò?
Anche questo, a livello di riflessione, è un tema di teologia fondamentale. Per quanto posso capire, la direzione è quella indicata dalla Prima Lettera di Pietro: “Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo” (3, 15-16). Intelligenza sveglia, parola chiara, coerenza tra fede e vita, onestà nel riconoscere gli errori e nel cogliere i “semi del Verbo” presenti anche fuori del recinto ecclesiale, evitando ogni aggressività a nostra volta. La “speranza” di cui siamo testimoni va oltre il nostro “darne ragione”, sempre storicamente limitato. Questo dovrebbe suggerirci umiltà e darci serenità.
D-Qual può e/o deve essere il senso della vita, secondo le Sacre Scritture?
Mi vengono in mente alcune affermazioni che troviamo nei libri sacri.
“(La sapienza) è un albero di vita per chi la afferra/e chi ad essa si stringe è beato” (Pv 3,18) e “Principio della sapienza è il timore del Signore,/e conoscere il Santo è intelligenza” (Pv 9,10)
“Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso“.Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. (Lc 10, 25-28)
“E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria”. (Rm 8,15-17)
D-Quanto è importante lo studio della teologia per la salvezza dell’uomo?
Papa Francesco, in una lettera indirizzata alla Pontificia Accademia di Teologia, ha recentemente scritto che “la teologia si pone al servizio della evangelizzazione della Chiesa e della trasmissione della fede, perché la fede diventi cultura, cioè ethos sapiente del popolo di Dio, proposta di bellezza umana e umanizzante per tutti”. La teologia ha un ruolo decisivo perché la fede acquisisca una “forma” (pensiero, linguaggio, principi operativi di discernimento) significativa per la vita delle persone, nella prospettiva che avevo delineato nella risposta alla prima domanda. In riferimento alla nostra realtà ecclesiale e socio-culturale, credo che le scienze teologiche, nel loro complesso, potrebbe essere fondamentali per maturare una rinnovata consapevolezza della dignità umana e battesimale di ogni credente, per stimolare veri “laboratori” in cui interrogarsi sul “chi siamo” come Chiesa e in cui elaborare piste di rinnovato impulso di evangelizzazione, anche nei suoi riflessi sociali e politici. In una parola, la teologia come spazio di in cui educarsi alla libertà dei figli di Dio.
Don Francesco Bruno Cirillo, è nato a Catanzaro il 21 giugno 1966.
Ordinato presbitero il 9 febbraio 1991, è stato Parroco di Stilo dal marzo 1994 all’ottobre 2001. Inoltre è stato:
- Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano dal settembre 2002 al giugno 2020 e coordinatore del Gruppo Diocesano per l’Iniziazione Cristiana dall’autunno 2003 a giugno 2020.
- Membro del Consiglio Presbiterale Diocesano dal 1995, del Collegio dei Consultori dal 2011 al 2021 e della Commissione Presbiterale Regionale dal 1995 al 2008.
- Canonico penitenziere dal 2015 al 2016.
- Vicario episcopale per il clero e la formazione permanente dal 2016 al 2018.
- Parroco di S. Maria di Portosalvo in Siderno dal settembre 2020.
- Membro del comitato di redazione della Rivista storico-artistica diocesana Staurós.
- Docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto di Scienze Religiose della Diocesi di Locri-Gerace dal 1994 al 2009; Direttore del medesimo Istituto dal settembre 2000 al 2009 (data di chiusura); Direttore della Scuola di Formazione Teologico-Pastorale diocesana dalla fondazione (2006) alla chiusura (2019).
- Corso di Introduzione alla Sacra Scrittura presso l’Istituto Pastorale Calabro Pastor Bonus (2004); Corso di Introduzione alla Sacra Scrittura presso lo Studio Teologico del Seminario “Pio XI” dall’Anno Accademico 2009-2010 al 2018-2019. Seminario Bibbia e Catechesi presso l’I.S.S.R. di Reggio Calabria (2007); Corso di Introduzione alla Sacra Scrittura presso il medesimo Istituto dall’Anno Accademico 2008-2009 al 2021-2022.
I suoi titoli di studio:
- Baccellierato in Sacra Teologia conseguito presso lo Studio Teologico “S. Pio X” di Catanzaro nel 1992 (110/110 e lode).
- Diploma in Scienze Bibliche, conseguito presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1994 (9,45/10; magna cum laude).
- Capacita di utilizzo di Word e dei siti Internet sufficiente per le prestazioni professionali e pastorali richieste.
- Conoscenza delle lingue francese e inglese, sufficiente per la lettura di testi di difficoltà anche medio-alta.
Tante e altamente qualificate le sue pubblicazioni:
- Prefazione in Diocesi di Locri-Gerace. Eremo-Santuario “Santa Maria della Stella”, L’Eremo di S. Maria della Stella. Storia, arte, spiritualità. Atti del Convegno storico 1996, Edizioni Diocesi di Locri-Gerace, Ardore Marina 2000, pp. 5-7.
- Principi ed orientamenti per l’uso della Bibbia nelle comunità cristiane, in Istituto Pastorale Calabro “Pastor Bonus”, Il Vangelo nel cenacolo della nostra storia. Questioni di Pastorale, Catanzaro, Tipografia Lorenzo 2005, pp. 55-82.
- Due iscrizioni greche nella Cattolica di Stilo, “Calabria Sconosciuta” XXVIII (2005) 109, pp. 27-28.
- Il “Cammino Emmaus” della Diocesi di Locri-Gerace. Piste per una iniziazione cristiana “inculturata”, “Catechesi” 79 (2009-2010) 1, pp. 47-59.
- B. Cirillo – G. Metastasio, L’Ostensorio monumentale di Stilo. Messaggio evangelico della Trasfigurazione, “Staurós” 1 (2013) 2, pp. 9-23.
- B. Cirillo – N. Commisso-Meleca, Pietà popolare e ‘ndrangheta, “Nuova Umanità” XXXIX/227 (luglio-settembre 2017), pp. 45-58.
- Contributi a carattere divulgativo, riguardanti l’ambito biblico-teologico, su periodici e pubblicazioni della Diocesi di Locri-Gerace, fra cui:
- La Croce, Dio che muore perché il mondo viva, “Agape” gennaio febbraio 1997, pp. 7-9;
- commento alle letture della messa domenicale, pubblicato su “L’ Avvenire di Calabria” nel periodo maggio-novembre 1997.