Dom. Set 1st, 2024

Nicolino Grande Aracri fallisce nel tentativo di creare una struttura di comando autonoma nel centro-nord della Calabria. Le indagini sul fallito progetto “autonomista” emergono nel processo alle cosche di Cosenza.

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Il tentativo di Nicolino Grande Aracri di decentralizzare la ‘ndrangheta, creando una struttura di comando indipendente per l’area centrosettentrionale della Calabria, è fallito. L’operazione, che mirava a duplicare il “Crimine” di San Luca, il cuore pulsante dell’organizzazione criminale, è stata svelata durante il processo alle cosche di Cosenza.

Il Progetto “Autonomista”

Grande Aracri, noto boss della ‘ndrangheta, aveva ideato un piano per estendere la sua influenza e creare un nuovo centro di potere nella regione. L’obiettivo era quello di stabilire una leadership parallela al “Crimine”, che tradizionalmente ha la sua sede a San Luca, simbolo indiscusso del potere ‘ndranghetista.

Fallimento e Processo

Il progetto, tuttavia, non ha avuto successo. Le indagini hanno rivelato come il tentativo di scissione sia stato fermato dalle stesse dinamiche interne all’organizzazione, che rimane fortemente centralizzata e resistente a qualsiasi forma di duplicazione del comando.

Durante il processo alle cosche di Cosenza, sono emerse testimonianze e prove che hanno chiarito i dettagli di questo piano fallito. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le intercettazioni hanno mostrato come Grande Aracri non sia riuscito a convincere i capi storici della necessità di una nuova struttura autonoma, sottolineando così la rigidità della ‘ndrangheta nel mantenere il controllo centralizzato a San Luca.

Le Conseguenze

Il tentativo di Nicolino Grande Aracri ha evidenziato le tensioni all’interno della ‘ndrangheta, ma ha anche confermato l’ineffabilità del “Crimine” di San Luca come centro di potere. Questo episodio sottolinea l’importanza delle strutture tradizionali nell’organizzazione criminale e la loro resistenza a cambiamenti radicali.

Le indagini e i processi in corso continueranno a svelare ulteriori dettagli su questo tentativo di decentralizzazione e sulle dinamiche interne della ‘ndrangheta, offrendo uno sguardo più profondo sulla complessità e la rigidità di una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo.

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