Mar. Ott 1st, 2024

Una torta da 260mila euro, spartizioni criminali e il potere sulla Nord: l’infiltrazione del clan Bellocco negli affari della curva nerazzurra.

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Totò Bellocco, rampollo del potente clan della ‘ndrangheta, ha scalato rapidamente le gerarchie della curva Nord dell’Inter. Utilizzando lo stesso metodo che lui stesso criticava ai suoi rivali – «entrano di sguincio e poi si mettono di piatto» – il giovane boss ha saputo inserirsi nel lucroso business legato al tifo organizzato, guadagnandosi un ruolo di primo piano nella spartizione dei profitti derivanti dalle attività illecite attorno allo stadio.

L’influenza della ‘ndrangheta nella curva non è un caso isolato, ma parte di un modello consolidato in cui i clan si insinuano in ogni settore potenzialmente redditizio. In questo caso, i capi degli ultras – spesso legati a ideologie di estrema destra e protagonisti di scontri violenti – sono stati progressivamente sostituiti o cooptati. Il risultato è stato il controllo diretto degli affari illeciti che ruotano attorno alle partite dell’Inter, compresa la gestione di una “torta” da 260mila euro, frutto della stagione calcistica 2022.

Il 6 giugno 2022, a pochi giorni dalla finale di Champions League, Antonio Bellocco e i suoi complici si riuniscono per spartirsi i proventi della stagione. Dei 260mila euro, 90mila vengono divisi tra i leader del gruppo, ma una parte del bottino viene destinata anche al sostegno del fratello di Antonio, Carmelo, incarcerato per un’operazione antimafia.

Oltre alla gestione dei fondi, Totò Bellocco detiene un vero e proprio potere di veto sulle ricompense per i membri degli ultras, dimostrando il pieno controllo che il clan esercita sulla curva.