A Messignadi, riproposto il presepe vivente il 6 Gennaio: Betlemme nel borgo Timpa, Magi con disabilità portano doni inclusivi. Messaggio di armonia, tradizione e luce divina. Emozionante nonostante il maltempo
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In seguito al successo raggiunto lo scorso 29 Dicembre con la rappresentazione del presepe vivente, la comunità di Messignadi ha riproposto l’evento il 6 Gennaio, data conclusiva della prima edizione della manifestazione. A distanza di 800 anni dal primo presepe realizzato da San Francesco d’Assisi a Greccio, il “borgo Timpa”, primo nucleo abitativo della frazione di Oppido Mamertina, è stato trasformato in una piccola Betlemme, in cui la centralità della Natività ha armoniosamente abbracciato il paese e le sue tradizioni. Oltre alla minuziosa riproduzione dei mestieri, è stato infatti concesso ai visitatori di degustare i più importanti prodotti tipici culinari. Tuttavia, la peculiarità del 6 Gennaio è stata l’arrivo dei Magi. I tradizionali doni, oro, incenso e mirra, sono stati portati presso la grotta di Giuseppe, Maria e Gesù bambino, rappresentati rispettivamente da Salvatore Brunetta, Vincenza Brancati e dal piccolo Francesco Saraceno, da tre persone con disabilità, Rocco Morgante, Carmelo Crucitti e Carmelo Lombardo, veri protagonisti della serata, accompagnati da Vincenzo Scullino, Domenico Scullino e Antonino Morgante nelle vesti dei Magi. Oltre a quello religioso, è stato evidente il messaggio sociale di inclusione: è necessario abbattere ogni barriera, affinché nessuno si senta escluso all’interno di una comunità, ma tutti e tutte ne siano parte integrante e costitutiva. Il corteo è stato aperto dagli zampognari messignadesi, Giuseppe Barbaro, Luigi Natale e Salvatore Gerace, seguiti dalla stella cometa sorretta da due angeli, rappresentati da Carmelo Aricò e Ivan Scarcella. La stella cometa è, per antonomasia, la luce divina che guida il cammino dei Magi fino a Betlemme: in virtù di ciò, l’augurio è che, all’insegna di tale luce, cessino i vari conflitti mondiali e il prossimo non venga più visto come un nemico da combattere. Infine, è stata preziosa la presenza del vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Giuseppe Alberti e di altre importanti figure come il parroco di Messignadi don Francesco De Felice, il vicesindaco di Oppido Mamertina Fiorentino Riganò e l’assessora alla cultura Teresa Caia. Nonostante le condizioni meteorologiche poco favorevoli, l’emozione è stata tangibile. La bellissima cornice del borgo messignadese è stata scenario di storia, cultura e tradizioni, coordinate che si sono intersecate e sovrapposte, con il comune obiettivo di rivitalizzare e valorizzare un suggestivo e caratteristico luogo della straordinaria Calabria.
Di Carmelo Aricò
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